C’è chi è e chi no
Arriva un momento in cui bisognerebbe, tutti, accendere il cervello e pensare sul serio. Non ragionare in 140 caratteri, ma formulare pensieri veri e sensati. Come si fa? Domandiamocelo.
Prendo spunto dall’episodio accaduto al nostro nuovo Premier che pare (bisogna sempre mettere pare perché le notizie che si leggono di questi tempi hanno la tara) abbia risposto a un commento di Renzi. “Lei è un premier non eletto, potrei dire un collega” ha detto l’ineffabile toscano. E lui , Conte, invece di stare zitto e sorridere – cosa nobile ma il silenzio è una dote di pochi – ha risposto. Incalzato sulla battuta dai giornalisti, Conte ha replicato sardonico “Renzi un mio collega? Perché, è professore lui?”. E qui stendo un velo, anzi no, mi metto a piangere in diretta.
Caro Premier, non si può fare l’Italia con le battute; tu sei professore e lui no, ma come si può essere così permalosi? Mio nipote a tre anni lo è, forse. Ma fin qui la roba potrebbe anche essere dimenticata in fretta; purtroppo la conseguenza più deprimente è stata la valanga di commenti del popolo del Grillo che ne hanno fatto un eroe. Insomma una vera pena.
Certo che pure i sinistri non mancano di cadute di stile; penso a Vauro che ormai ha la matita da curare con il Tavor, oppure alle dichiarazioni della ex Presidente della Camera. Insomma non è un bel leggere. Però a questo punto mi vorrei augurare robe belle; tipo che la smettano di scrivere sui Social e parlino. Ma per davvero. E se hanno qualcosa da comunicare lo comunichino attraverso care vecchie indimenticabili conferenze stampa.
Adesso dobbiamo solo augurare buon lavoro a questo Governo; sollazzarci sui vari cambiamenti di rotta degli ex amici del precedente, scuotere la testa di fronte ai voltagabbana e ridere alla satira, quella intelligente e non livorosa. Perché esiste, almeno così pare.
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