Ex senatore, i commenti
“Dopo il voto sulla decadenza, non l’ho sentito. Prima sì”. Risponde così Angelino Alfano, con un sorriso, a chi gli chiedeva se si sia sentito con Silvio Berlusconi a pochi giorni dalla votazione di Palazzo Madama che ha sancito la decadenza dell’ex premier da senatore. La decisione, presa a voto palese, ha applicato la sentenza di condanna emessa il primo agosto dalla Cassazione per il processo Mediaset. Tutti bocciati gli ordini del giorno presentati da Forza Italia per introdurre lo scrutinio segreto. Tutto come previsto da giorni: il Cav non è più un senatore della Repubblica.
“Non credo che Berlusconi scompaia dalla scena politica per la sua decadenza”, è il commento di Massimo D’Alema in un’intervista al Corriere della Sera. “Continuerà a giocare un ruolo politico, anche se in questo momento appare più un peso che una risorsa per il suo schieramento”. Dopo lo strappo con l’ex delfino, sostanzialmente, manca un successore: “Non si vede all’orizzonte un altro leader in grado di sostituirlo”, sostiene D’Alema.
Dopo il voto, dall’esito annunciato, c’è spazio per i commenti. “Mio padre decade da senatore, ma non sarà certo il voto di oggi a intaccare la sua leadership e il suo impegno”, ha detto la presidente di Fininvest, Marina Berlusconi, la sera stessa. “Questo Paese e questa democrazia devono vergognarsi per quello che mio padre sta subendo. L’Italia non merita di vedere l’uomo che milioni di italiani hanno scelto con il voto venire allontanato da uno dei luoghi più solenni della Repubblica, in base ad una assurda condanna senza prove e calpestando principi costituzionali, normative, prassi minime di civiltà”.
Inevitabile che la decadenza di Berlusconi avesse delle conseguenze a livello politico. La prima, anche questa già annunciata, è il passaggio di Forza Italia all’opposizione. Il vicepremier, Angelino Alfano, il giorno dopo la votazione è tornato a parlare di riforma della giustizia: “Insieme ai deputati e ai senatori del Nuovo centrodestra saremo il motore della riforma che porteremo a termine nei prossimi dodici mesi”. A patto che il governo riesca a stare in piedi così a lungo perché se è vero che non la nascita del Nuovo centrodestra la maggioranza appare più forte, l’eventuale ascesa di Matteo Renzi alla segreteria del Pd potrebbe causare un terremoto istituzionale. Condizionale d’obbligo, nessuna certezza perché il futuro è tutto da scrivere.
A proposito, i giornali stranieri hanno scritto – ed anche molto, come abbiamo riferito approfonditamente nella nostra ultima Rassegna stampa estera – sulla decadenza di Berlusconi. “Berlusconi espulso dal Senato”, titolava la Frankfurter Allgemeine; il britannico The Guardian ha aperto l’edizione online con un “Ups and downs of Berlusconi’s career”, ossia Alti e bassi della carriera di Berlusconi. Un occhio anche in Francia: “L’Italia senza Berlusconi”, era l’apertura di Le Monde. A sentir D’Alema il titolo sarebbe da rifare.
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