Salvinate

Non passa giorno che il Vice Presidente del Consiglio e Ministro dell’Interno del nuovo governo non ci riservi nuove sparate. Ora se la prende con i Rom, vuole censirli, è seccato di non poter espellere quelli che hanno la cittadinanza italiana, e provoca, coma da copione, un’ondata di virtuose indignazioni (con qualche riserva anche dal suo alleato Di Maio).

Ricapitoliamo a mente fredda i fatti. I Rom (o Ròmani, più correntemente chiamati zingari), in Italia sono attorno ai 140.000, dei quali 90.000 italiani e il resto di origine balcanica (romena in gran parte). Due terzi almeno vivono in campi nomadi (164 repertoriati, di cui una quarantina autorizzati, il resto abusivi). La loro storia è antichissima, tanto che nel Medioevo li si riteneva di origine egiziana, o indiana, o caldea. I primi nuclei sono venuti in Italia, per lo più al sud, nel tardo Medioevo. Non mancano i Rom stanziali e bene integrati nella nostra società, ma la maggioranza resta nomade. I mestieri che esercitavano tradizionalmente (commercio di cavalli, vendita e riparazione di ferramenta, chiromanzia da parte delle donna) hanno perso importanza, per cui altre attività si sono diffuse, tra cui il furto. Quest’ultima è una devianza tipicamente giovanile. Sono i giovani a praticarla, ma probabilmente organizzati e sorvegliati dagli adulti.

Secondo alcuni sociologi, questa “propensione al furto” sarebbe in qualche modo fisiologica. Secondo altri, sarebbe il frutto speculare della discriminazione a cui i Rom sono soggetti da parte della società, che da sempre ne diffida e tende a isolarli (ma autoisolarsi è in verità pratica abituale per gli zingari).

Salvini vuole censirli (non schedarli, per carità!), per espellere poi i non italiani “con accordi coi governi” (in pratica, con la Romania e altri Paesi balcanici) non certo facili da strumentare, specie se contro le norme europee. Il censimento, in sé, non è un crimine e non sarebbe la prima volta ad essere svolto. Più che altro appare inutile, giacché  di statistiche e di studi sociologici sui Rom ce ne sono a decine. L’idea di Salvini non è però nuova né troppo ardita. Già Maroni aveva proposto di prendere le impronte digitali ai Rom, ma la misura era stata bocciata dall’Unione Europea. La discriminazione anti-Rom è comunque proseguita, sotto governi di destra e di sinistra, tanto che l’Italia è stata criticata dalla Commissione Europea contro il Razzismo e dalla stessa ONU.

Cosa si propone oggi il leader leghista? Dando tanta clamorosa pubblicità alle sue intenzioni, e presentandole nella solita forma brutale, il Ministro fa innanzitutto un’operazione di propaganda. Operazione riuscita, si direbbe, se sono corretti i sondaggi che danno ora la Lega come il primo partito, con più del 29% dei consensi, superando anche i 5 Stelle. Segno che, al di là delle sue intemperanze verbali, Salvini ha captato una preoccupazione diffusa tra gli italiani, la stessa su cui ha costruito il suo capitale politico. Ci vuole poco per capire che molta gente non ne può più della sovraimmigrazione e dei problemi di sicurezza che, a torto o a ragione, ritiene ad essa connessi, ed è pronta a seguire chi promette di “far pulizia”. Per quanto tempo? Vedremo! Non sarà agevole per il governo passare ai fatti, ma per ora la gente ci crede e lo approva.

Stiamo dunque attenti a liquidare Salvini come il cattivo di giornata, un misto di razzismo inumano e di prevaricazione nazista. L’uomo è più che altro un politico dal fiuto sicuro. E stia attenta soprattutto la sinistra. Ha già pagato le proprie lacerazioni interne e la cecità e sordità allo stato d’animo della gente. Se sceglie di arroccarsi su una linea di pura negazione, rischia seriamente di scomparire. E i vari Grasso, Saviano e compagnia saranno appena dei vaghi testimonial.

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