Zimbabwe, in 23 per le Presidenziali

E’ ufficiale: il prossimo 30 Luglio, 23 candidati correranno in Zimbabwe per le elezioni presidenziali. Le prime dopo le dimissioni dell’ex Presidente Robert Mugabe, che aveva accumulato ben 27 anni di potere. Queste elezioni sono quelle che registrano il più alto numero di candidati dal 1980. Erano solo quattro ad aver tentato la fortuna nel 2008 e cinque nel 2013.

Per poter accedere alla candidatura, i partecipanti alle elezioni politiche, comunali e presidenziali hanno dovuto depositare il loro dossier lo scorso 14 Giugno nei tribunali a cui facevano riferimento nel Paese e versare 1000 dollari ciascuno. Altra condizione, dovevano avere come sponsor almeno 100 elettori registrati alle liste elettorali e provenienti da una delle dieci provincie che formano lo Zimbabwe. Tra le candidature più attese, quella dell’attuale capo di Stato, il settantacinquenne Emmerson Mnangagwa, presentata all’Alta Corte di Harare con il simbolo del Partito Zanu-PF. “Siamo riusciti ad aprire alla democrazia, tutti ne sono felici”, ha affermato compiaciuto il Ministro della Giustizia, Ziyambi Ziyambi. Un’apertura di cui conta approfittare Nelson Chamisa, suo principale avversario e membro importante dell’opposizione. Chamisa, 40 anni, ha preso le redini del Movimento per il Cambiamento Democratico (MDC) dopo la morte del suo capo storico Morgan Tsvangirai, avvenuta lo scorso Febbraio. Segnale di spaccatura all’interno del principale Partito dell’opposizione, la candidatura dell’ex vice- premier (2008-2013) Thokozaki Khupe, anch’esso membro del MDC.

Altra personalità ad aver assaporato in passato il gusto del potere e ad aver visto la sua candidatura validata è Joice Mujuru del Zanu-PF. Veterana della guerra di indipendenza, la sessantatreenne  Mujuru è stata vice Presidente del Paese, posizione di rilievo dalla quale è stata destituita, insieme ad altri 8 Ministri considerati a lei troppo vicini, nel 2014 da Robert Mugabe. Noah Manyika, di Build Zimbabwe (“Costruire lo Zimbabwe”), e Violet  Maryiacha, del Movimento per la Democrazia Unita (UDM), completano la lista dei 23.

Se il numero di candidati in corsa può confondere gli elettori, una cosa è certa: gli abitanti dello Zimbabwe sono impazienti di votare. Secondo un sondaggio svolto da Afrobarometer nei mesi di Aprile e Maggio, 85% della popolazione si è iscritta nelle liste elettorali gestite dalla Commissione elettorale. La maggioranza degli iscritti spera in “elezioni libere e giuste”, così come in “una campagna elettorale senza violenza e controllata da osservatori internazionali”. Desideri condivisi da Violet Mariyacha, che ha chiesto maggiore trasparenza per quello che riguarda le liste elettorali e più controllo sulle schede.

Al di là dell’entusiasmo mostrato dalla popolazione per le elezioni, il sondaggio mostra anche che le intenzioni di voto  non convergono tutte verso il Partito al potere. Se si votasse domani, lo Zanu-PF otterrebbe il 42% delle preferenze e il MDC il 31%. Inoltre, ben 26% degli intervistati non sa ancora per chi votare il prossimo 30 luglio. Un’indecisione che potrebbe giocare a favore dell’opposizione, sempre che questa riesca ad unirsi. In effetti, il 56% dei partecipanti al sondaggio ha dichiarato che una coalizione formata dai membri dell’opposizione sarebbe l’opzione migliore per il futuro. Un’alleanza contro lo Zanu-PF  potrebbe cambiare seriamente le carte in tavola il prossimo 30 Luglio. Delle elezioni da monitorare sicuramente per capire se lo Zimbabwe del dopo Mugabe ha preso veramente la strada della Democrazia.

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