Il momento dei fatti
Come può un Paese come il nostro pensare di riprendersi se, malgrado tutti i sacrifici imposti ai più deboli, la spesa pubblica continua a crescere? Qual è lo sforzo compiuto dagli enti locali per eliminare le spese improduttive? Consulenze, incarichi esterni, contributi ai gruppi consiliari, aziende municipalizzate, società regionali, continuano imperterrite ad accumulare debiti su debiti. Per non parlare poi degli stipendi e delle buone uscite milionarie elargite a manager che hanno fallito nella loro gestione. E perché non prendere l’esempio dei conduttori televisivi della Rai, con le loro incredibili retribuzioni? Si dice che siano proporzionate agli incassi della pubblicità. Ma se tali stipendi, vista la drammaticità della situazione economica, la disoccupazione giovanile sempre più in crescita, fossero dimezzati, anche la pubblicità subirebbe un taglio del 50 per cento? Neanche per sogno.
Analogo discorso vale per l’Ue. Si chiede ai Paesi membri di procedere con riforme strutturali e istituzionali quale condizione per la crescita economica. Giusto. Ma Bruxelles ha forse provveduto ad approvare analoghe riforme che farebbero risparmiare miliardi di euro alle casse europee? Quali tagli sono stati apportati alle spese inutili? Quanto si spende in gadget assolutamente ridicoli (orsacchiotti, palline da golf, penne, matite, eccetera) in dotazione alle delegazioni parlamentari per i visitatori di Bruxelles o Strasburgo? Perché, malgrado il voto del Parlamento, la Francia si ostina a voler mantenere in piedi la sede di Strasburgo con costi da capogiro? Si dice: orgoglio nazionale francese. Ma l’orgoglio di una nazione non consiste nel vedere i propri cittadini migliorare il tenore di vita ormai ridotto alle soglie della povertà?
E’ ora di dire basta a questo stato di cose. Il Governo Letta si decida a operare senza tentennamenti. L’alibi della presenza ingombrante di Berlusconi non esiste più. Quanto ad Alfano, si dedichi a ricomporre un unico riferimento politico dei moderati-riformisti in alternativa alla destra, oggi rappresentata da Forza Italia e da Grillo, e alla sinistra tutta, senza pregiudiziali strumentali. Il Pd, d’altronde, deve chiarire qual è il suo reale obiettivo dopo l’8 dicembre.
I cittadini sono stanchi e assolutamente disinteressati alle alchimie politiche o partitiche in atto. Vogliono fatti senza i quali l’Italia crollerà definitivamente nel caos. Con tanti saluti alla democrazia. E lo stesso, temo, vale per questa nostra Europa.
©Futuro Europa®
[NdR – L’autore dell’articolo è eurodeputato del PPE e vicepresidente della delegazione Popolari per l’Europa al Parlamento europeo]