Sapore di sale, amaro

Dispiace sempre quando muore una persona nota. Anche se non si è mai incontrata nella vita reale, in qualche modo il cordoglio si sente. Se poi la persona in questione muore relativamente giovane per malattia, dispiace ancora di più. Mi riferisco a Carlo Vanzina.

Però, a parte la questione personale, ho letto ricordi di lui che sinceramente non mi trovano d’accordo. Non parlo certo della persona, ma dei suoi film. Io sono una spettatrice comune anche non troppo sofisticata; mi piacciono le commedie e rido con comici nostrani e no. I film di Vanzina, però, li ho sempre trovati pecorecci; pieni di doppi sensi e volgarità come se all’improvviso gli sceneggiatori non sapendo cosa far fare ai protagonisti o essendo in carenza di idee, decidessero che forse era meglio terminare la scena con rutti e scoregge.

Non tutti i suoi film erano così; alcuni avevano anche qualcosa di poetico e intelligente; ma per lo più davvero filmetti. Celebrarlo come un grande della commedia all’italiana mi sembra esagerato.

Hanno definito la sua opera volgare, chiassosa, incolta, indifferente e fin troppo umana; sono d’accordo, in parte. Però non considerando la volgarità e le situazioni di doppi sensi e le scollacciate battute, penso anche che i suoi film erano davvero bruttarelli, un po’ come quelli di Neri Parenti, insomma davvero sciocchi.

Ho letto parole di cordoglio di attori e registi suoi amici che lo hanno descritto come una bella persona; non lo dubito però a me dà un po’ sui nervi che si dica che ha descritto l’Italia e gli italiani del suo/nostro tempo: penso che noi siamo meglio. Mi ha fatto rattristare che si sia come sempre tirata fuori l’Italia di Berlusconi che sicuramente ha contribuito moltissimo all’involgarimento sociale ma che per fortuna è solo una piccola parte. Gli italiani, ripeto, noi tutti siamo meglio.

Il trash sdoganato; quando uscì il film il Monnezza con Claudio Amendola dissero che in quel film la parolaccia non era volgare perché “è un gioco, una parolaccia tra virgolette”. Un film a dir poco vergognoso. Come se “mortacci sua” diventasse una frasetta da inserire qua e là magari durante una commemorazione oppure “a fijo de na mignotta” fosse da registrare sui documenti di alcune persone.

Non sentiremo la mancanza, poi ci penserà Mediaset a romperci le scatole, anzi “li cojoni” con i suoi vecchi film.

©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione

Condividi
precedente

Immigrazione: miti e realtà

successivo

Rossini centocinquanta

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *