Italia delle Regioni
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha approvato recentemente un ordine del giorno con cui si chiede che il decreto sulla progettazione e realizzazione di un “Sistema nazionale di ciclovie turistiche” sia discusso presto dalla conferenza Unificata, anche in considerazione dell’istruttoria svolta che ha tenuto conto delle prescrizioni della Corte dei Conti.
L’ Ordine del giorno della Conferenza delle Regioni sullo schema di decreto del ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, recante “progettazione e realizzazione di un sistema nazionale di ciclovie turistiche, richiede: 1) che il provvedimento in oggetto abbia carattere d’urgenza determinata dall’obbligo, imposto dalla Corte dei Conti al MIT, di subordinare la sottoscrizione di ogni ulteriore convenzione e l’erogazione di ulteriori risorse finanziarie; 2) alla fissazione di modalità di riparto ed erogazione delle risorse finanziarie disponibili per l’elaborazione dei progetti di fattibilità tecnica ed economica e per la realizzazione dei primi lotti funzionali; 3) alla determinazione dell’eventuale cofinanziamento regionale; 4) il cofinanziamento in natura è stato indicato come ammissibile solo con interventi realizzati, dalle Regioni e Province autonome a partire dal 2012 e non dal 2010 come era stato convenuto a livello tecnico; 5) inoltre il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha già richiesto di iscrivere il provvedimento all’Ordine del Giorno della Conferenza Unificata per l’acquisizione della prevista intesa e che tale richiesta non ha avuto seguito.
La Conferenza delle Regioni ha richiesto l’urgente inserimento dello schema di Decreto Ministeriale in esame, all’ordine del giorno nella prossima seduta utile della Conferenza Unificata. Per il Comuni italiani l’ANCI ha espresso “Apprezzamento per il lavoro fatto dal Parlamento e dalla Commissione speciale del Senato, insieme con l’auspicio che la Camera recepisca le modifiche dell’Anci per ampliare le misure per le popolazioni del terremoto del Centro Italia”. Lo afferma Guido Castelli, sindaco di Ascoli Piceno e delegato Anci alla Finanza locale, in vista della conversione in legge del DL 55/2018, che sarà approvato a metà di questo mese.”
Castelli, all’indomani dell’audizione alla Camera in cui l’Associazione ha consegnato un pacchetto di emendamenti, frutto di un lavoro di rete con le Anci regionali e con i 130 Comuni del cratere, ricorda innanzitutto il tema della ricostruzione degli immobili danneggiati e distrutti: “Servono misure urgenti per lo svolgimento degli anni scolastici 2018/2019 e 2019/2020” osserva il sindaco di Ascoli. “Visto che le popolazioni interessate dagli eventi sismici sono ancora alloggiate in territori diversi dal proprio Comune di appartenenza, la nostra richiesta è di consentire anche per i prossimi anni la deroga al numero minimo e massimo di alunni per classe previsto, per ciascun tipo e grado di scuola”.
Il delegato Anci segnala ancora la necessità di “inserire un nuovo articolo 7 ter nel DL 189/16, per affrontare e risolvere il problema delle lievi difformità urbanistiche degli edifici privati per i quali è stato richiesto il contributo”. Nello specifico “siamo convinti si debba prevedere la possibilità di accedere alla sanatoria dell’art.36 del TUE, a condizione – osserva Castelli – che l’opera sia conforme alla normativa oggi vigente, con il pagamento della sanzione prevista e limitatamente agli incrementi di volume non superiori ai 200 mc, purché consentiti dalla normativa regionale in materia di Piano Casa”.
Un altro capitolo degli emendamenti Anci tocca il personale dei Comuni. Infatti si chiede la deroga rispetto alle assunzioni di agenti di polizia locale stagionali, anche per far fronte alle verifiche necessarie sugli aventi diritto alle SAE e su eventuali abusi edilizi nelle zone. “Inoltre – spiega ancora il sindaco di Ascoli – è necessario un meccanismo di incentivazione per l’assegnazione dei segretari comunali nelle numerose sedi vacanti”. Per questo motivo, vista la difficoltà riscontrata nel trovare segretari comunali disponibili a mettersi a servizio di comuni colpiti dal sisma, “una soluzione potrebbe essere quella della riclassificazione delle sedi di segreteria a sedi superiori. Tale soluzione renderebbe la sede più appetibile economicamente, amplierebbe i potenziali interessati ai segretari iscritti in fascia B e garantirebbe maggiore equità del peso del bilancio dei Comuni, con un aumento importante di dipendenti e di funzioni assegnate”.
L’Anci sollecita poi una riduzione tempi della valutazione economica che l’Agenzia delle Entrate deve svolgere sulle aree acquisite dagli enti locali dove realizzare le Soluzioni Abitative di Emergenza (SAE) e altre strutture temporanee di uso pubblico.
“Sempre sulle SAE ci pare opportuna – aggiunge Castelli – una chiara procedura di esproprio delle aree da destinare alla loro realizzazione, per superare l’incertezza normativa sulla proprietà ed evitare contenziosi giudiziari. Le strutture realizzate andrebbero trasferite ai Comuni sino al termine delle esigenze abitative o produttive di emergenza. Gli stessi Comuni, dopo cinque anni, potrebbero anche valutare la possibilità di utilizzare tali strutture piuttosto che smantellarle anche se ancora efficienti e produttive per il territorio”.
Infine il delegato Anci alla Finanza locale pone l’accento sulla necessità che “sia sospeso per tutti i mutui contratti dai Comuni del cratere il pagamento delle rate in scadenza, indipendentemente dal soggetto con cui questo è stato assunto e per l’intero triennio 2018-2020. Mentre, parimenti venga consentito agli enti compresi nell’area del sisma di riformulare e rimodulare il piano di riequilibrio pluriennale entro il 31 ottobre 2018”.
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