L’Argentina manda a Roma “lo sceriffo”
Dopo 45 giorni di assenza dalla presidenza per ragioni di salute, la “Presidenta” dell’Argentina ha ripreso il potere e introdotto profonde novità nel suo governo. In un breve video di sei minuti la Kirchner, non più vestita a lutto, annuncia il suo rientro in politica. Due ore dopo, il suo portavoce annuncia due grosse novità, la sostituzione del suo capo di gabinetto con Jorge Capitanich, già governatore della provincia del Chaco, e la nomina a ministro dell’economia di Axel Kiciloff. Questa è cronaca di lunedì 11 novembre, il giorno dopo un’altra bomba con le dimissioni di Guillermo Moreno, ministro del Commercio.
L’arrivo di Capitanich in un posto tanto importante può significare un trampolino di lancio per le future presidenziali, l’uomo ha riportato un forte successo elettorale e gode fama di uomo efficiente e pragmatico. Per Axel Kiciloff , il soprannome (il sovietico) è sufficiente per illustrarne le posizioni in politica economica. Fu lui che gestì la nazionalizzazione della spagnola Repsol. Per i critici ci furono parole di “cretini” e “imbecilli”.
Ma il clamore maggiore è stato per le dimissioni di Guillermo Moreno. Dal 2006 era il vero padrone dell’economia argentina. Dal suo posto di Ministro del Commercio, era lui che decideva cosa e quanto si poteva importare, era lui che valutava le richieste di importazioni, grazie a lui l’inflazione ufficiale era del 10%, contro quella reale del 25% e più. L’ente che forniva i dati era stato fortemente manipolato da lui e gli enti o agenzie private che davano dati “diversi” da quelli ufficiali rischiavano multe o galera. Le sue scelte e i suoi metodi non erano mai stati smentiti né da Nestor né da sua moglie, la presidente Cristina.
I suoi modi perentori e brutali gli avevano fatto guadagnare il soprannome di “sceriffo”. Durante le riunioni con gli imprenditori era solito appoggiare la rivoltella sul tavolo. La Bolsa di Buenos Aires ha salutato le sue dimissioni con un balzo in avanti di 6 punti. È stato mandato a Roma come addetto commerciale. Gli argentini si domandano se i corpetti anti proiettile saranno forniti direttamente dall’Ambasciata a Roma o se gli imprenditori italiani se li dovranno procurare da soli.
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