Grecia, 38 spiagge perdono la Bandiera Blu

La “FEE” – Foundation for Enyironmental Education – (Fondazione per l’Educazione Ambientale), fondata nel 1981 (Organizzazione non governativa e non profit con sede in Danimarca, il cui obiettivo principale è la diffusione delle buone pratiche ambientali attraverso programmi di educazione, formazione e informazione per la sostenibilità) quest’anno non ha conferito la Bandiera Blu a 38 spiagge della Grecia tra cui Zante, Cefalonia, Santorini, Achaia, Salonicco, Ftiotide e Creta.

Nella valutazione lo stato delle acque, ma non solo: qualità del mare, gestione del territorio, impianti di depurazione, gestione dei rifiuti, vivibilità in estate, valorizzazione delle aree naturalistiche, informazione dei bagnanti, qualità dei servizi e livello delle misure di sicurezza. Questi alcuni dei 32 criteri da rispettare del programma della Fondazione. A renderlo noto è stata l’Eepf – Società per la protezione della natura greca – coordinatore del programma della FEE per la Grecia

In Italia la situazione è migliore: salgano e 368 rispetto ai 342 del 2017 e pari al 10% delle spiagge premiate a livello mondiale) le spiagge che hanno ricevuto il riconoscimento.

Sono stati insigniti 175 nuovi Comuni. In testa la Liguria, seguita dalla Toscana e Campania. Seguono Puglia, Sardegna, Abruzzo, Calabria e le Marche, infine il Veneto, il Lazio, l’Emilia Romagna e la Sicilia.

Nel nostro Paese, quest’anno, aumentano le Bandiere Blu anche sui laghi: ed approdi turistici: è salito a 70 il numero complessivo delle località. Si sono aggiunte, Trevignano romano nel Lazio, Scanno in Abruzzo, si aggiunge il Piemonte con Arona (67 nel 2017).

La mission che anima la FEE, le cui attività sono certificate, per l’Italia, secondo la norma ISO 9001 – 2008, è verificare che il turismo sia veramente sostenibile così da garantire una situazione di equilibrio tra fruizione e tutela del territorio oltre che del patrimonio ambientale come sottolinea il Presidente della FEE, Claudio Mazza.

Inquinamento ambientale e cambiamenti climatici tra le cause di quanto avvenuto in Grecia. I rischi che corrono gli ecosistemi, la salute dell’uomo, l’Economia in Europa e nel mondo sono sempre maggiori.

I cambiamenti climatici e altri “fattori di stress ambientali”, causando “pressione” negli ecosistemi e nelle aree protette in Europa e nel mondo, rappresentano una minaccia sia per la biodiversità che per i diversi “servizi ecosistemici” e i relativi settori economici come agricoltura, silvicoltura, pesca e turismo.

Questo è quanto sviluppa l’ultimo Report dell’Agenzia Europea per l’Ambiente. Il risultato è che la stragrande maggioranza dei laghi, fiumi, acque costiere e sorgenti sotterranee d’Europa, a causa dell’inquinamento, non raggiunge i livelli minimi stabiliti dall’Unione Europea definibile come “buono stato”.

Nello specifico per il Turismo i problemi connessi all’ambiente provocano seri “effetti collaterali” all’economia turistica: minore garanzia di neve nelle mete turistiche alpine e nei comprensori sciistici, necessità di interventi di protezione e di ristrutturazione nelle zone alpine, interventi di bonifica e depurazione delle acque balneabili, decontaminazione per la proliferazione di organismi nocivi, diminuzione delle funzioni specifiche delle zone boschive, aumento rischio incendi: tutto questo provoca un minor afflusso turistico, con conseguenti minor introiti per il settore. L’impatto non può essere ininfluente dal momento che il settore turistico rappresenta un comparto economico di grande rilevanza e in continuo sviluppo: l’indotto legato al turismo è ritenuto la più importante industria del mondo e rappresenta il principale fattore “generante benessere economico a livello globale”. Se da un lato l’economia turistica è una grande opportunità di sviluppo e mantenimento del benessere, dall’altro costituisce una sfida importante nel campo della sostenibilità ambientale. L’Unione riserva, per questi motivi, una particolare attenzione allo “sviluppo turistico sostenibile”. Questo vuol dire che la sua azione spazia dalla risoluzione dei problemi strutturali del settore turistico in Europa, all’attenzione rivolta al raggiungimento di tutta una serie di sfide per il conseguimento della completa sostenibilità che è necessario affrontare e risolvere per rendere più competitivo e sostenibile il settore turistico europeo. E per questi motivi il Turismo si inserisce pienamente all’interno delle valutazioni svolte a livello internazionale in tema di “Sviluppo Sostenibile”.

Ma non solo: gli effetti sull’economia si ripercuotono anche sul settore energetico. La produzione di energia tramite forza idrica diminuisce, aumenta il consumo di energia per refrigerazione e anche quella prodotta dalle centrali nucleari subisce alterazioni (per le funzioni di raffreddamento).

Occorre incrementare gli sforzi per garantire che le acque siano pulite e resilienti: il nostro benessere e la salute dei nostri ecosistemi idrici, ambientali, economici dipendono da questo. E la sostenibilità di questi ecosistemi nel lungo periodo, “vivere bene all’interno dei limiti del nostro Pianeta” è l’obiettivo che deve ispirare ogni nostra azione e decisione.

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