Mogherini lancia Pozzetto nel cinema
Flavio Mogherini si ricorda soprattutto per il debutto nel mondo del cinema dell’attore di cabaret Renato Pozzetto con gli originali Per amare Ofelia (1974) e Paolo Barca, maestro elementare praticamente nudista (1975).
Per amare Ofelia riscuote un buon successo di pubblico e anche la critica non lo distrugge troppo, cosa non facile visto che stiamo parlando di una commedia con risvolti erotici. Interpreti: Renato Pozzetto, Giovanna Ralli, Françoise Fabian, Maurizio Arena, Alberto De Mendoza, Didi Perego, Orchidea De Santis, Rossana Di Lorenzo e Jorge Rigaud. Un giovane industriale (Pozzetto) orfano di padre vive un rapporto morboso con la bella e sempre giovane madre Francesca (Fabian), ma va in crisi quando conosce una prostituta di nome Ofelia (Ralli) che lo istruisce sessualmente e spera di sposarlo. Maurizio Arena (doppiato da Ferruccio Amendola) è il protettore della prostituta e – come la madre dell’ingenuo industriale – fa di tutto per impedire il coronamento del sogno. Il ragazzo guarisce dal complesso di Edipo solo quando si rende conto che Francesca non è la sua vera madre. Molti sceneggiatori per la novità cinematografica di uno stralunato Renato Pozzetto: Flavio Mogherini, Gianfranco Clerici, Giorgio Salvioni e Jorge Krimer.
Il pubblico reagisce bene ala novità di Renato Pozzetto attore comico solista e per il regista è un successo. Al cinema il personaggio dell’eterno imbranato era una scommessa, anche se gli spettatori erano preparati ai nonsense televisivi della coppia comica Cochi e Renato. Le intenzioni del regista sarebbero alte, quasi felliniane, il film sembra una satira nei confronti di psicanalisi e complesso di Edipo, ma è anche una commedia di costume che a tratti sconfina nella pochade. La pellicola è divertente, senza stare a fare tante sottigliezze critiche resta una commedia di gran ritmo anche se si concede qualche volgarità di troppo e spesso scade nel romanesco. I luoghi comuni di Pozzetto hanno un fascino strano quando vengono riciclati nel suo dialetto milanese e inseriti nel contesto di un personaggio surreale. Le musiche sono di Riz Ortolani.
Paolo Barca, maestro elementare praticamente nudista (1975) è commedia erotica corretta secondo la comicità stralunata di Renato Pozzetto e solo per questo originale. Interpreti: Renato Pozzetto, Magalì Noël, Janet Agren, Stefano Satta Flores, Liana Troché, Miranda Martino, Paola Borboni e Valeria Fabrizi. Paolo Barca è un milanese anticonformista che nel tempo libero pratica il nudismo, ma la sua vita si complica quando vince un concorso per maestro elementare e viene assegnato a una scuola di Catania. Nel nuovo ambiente non è libero come al nord, la repressione sessuale è più forte, ma anche le voglie delle colleghe zitelle sono più esplicite. Il giovane e frivolo maestro viene sedotto da diverse mature insegnanti e al tempo stesso è criticato con vigore perché impartisce ai ragazzi lezioni di educazione sessuale. Il soggetto è di Ugo Pirro, sceneggiato dal regista e da Francesco Massaro, dopo il successo di Per amare Ofelia.
Tullio Kezich distrugge il film: “Una barzelletta da caserma raccontata da un’esteta”. Morandini conferma il giudizio. Mereghetti non è da meno: “Gli intenti seri (denuncia del bigottismo) stridono sia con le battute un tanto al chilo di un Pozzetto che viveva già di rendita (era l’epoca in cui gli bastava dire Puttana Eva per far esplodere di risate la sala) sia con le bizzarre divagazioni oniriche e felliniane di Mogherini”. In realtà Mogherini non crede di essere un esteta, né vuole raccontare barzellette da caserma, ma si limita a sfruttare il personaggio Renato Pozzetto seguendo le sue attitudini comiche e assecondando ciò che vuole il pubblico. A parere di chi scrive Mogherini non vuole fustigare l’arretratezza culturale del sud né fare una commedia di costume sulla liberalizzazione sessuale. La sua intenzione è soltanto quella di far ridere con un pizzico di trasgressione sessuale. Il pubblico apprezza con calore, anche perché sono i tempi in cui la commedia sexy è ai massimi livelli. La bellissima Janet Agren che si concede alla visione degli occhi in alcuni plastici nudi completa l’opera.
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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]