Nobel, sostantivo maschile
Il premio Nobel fu istituito dall’inventore della dinamite Alfred Nobel fin dal 1901 e oggi conta 6 premi: i Nobel per la Pace, per la Letteratura, per la Chimica, per la Medicina, per la Fisica, e dal 1969 per l’Economia. Lo vincono personaggi illustri e contemporanei, per le loro ricerche, invenzioni, scoperte geniali che hanno «apportato considerevoli benefici all’umanità».
Questi personaggi sono perlopiù uomini; anzi quasi tutti. Il gender gap tra uomini e donne è impressionante, circa 10 a 1. Sappiamo tutti che in passato le donne avevano molte meno chance dei maschi di studiare e di arrivare nei laboratori di ricerca, o sulle cattedre delle Università, o di ribellarsi alle dittature. Ultimamente non è che le cose vadano molto meglio: nei 2015 su 11 vincitori c’erano 2 donne, nel 2014 e 2013 solamente una, nel 2012 nessuna.
Allora, visto che ora siamo nel 2018, che le donne hanno accesso a tutte le facoltà universitarie, che non c’è nessun limite alla loro voglia di apprendere, mi domando, come mai la situazione non è cambiata?
La prima donna a vincere un Nobel è stata Marie Curie, nel 1901 e ne ha vinti ben due, uno in coppia con il marito: una rarità. In Italia solo due le donne che lo hanno vinto, Grazia Deledda per la Letteratura nel 1926 e Rita levi Montalcini nel 1986.
Perlopiù Nobel per la pace o per la Letteratura. Anche la politica birmana Aung San Suu Kyi lo ha ricevuto nel 1991 ma con cerimonia successiva: al momento della consegna del Nobel era in prigione.
Forse questo Premio avrebbe bisogno di una rimodernata; magari tenendo conto una percentuale di genere più alta. E non mi state a raccontare che non ce ne sono di donne meritevoli in tutti i campi; ce ne sono eccome. Solo che chissà come mai non vengono allo scoperto.
A ottobre sapremo i nomi dei vincitori; speriamo in una bella sorpresa.
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