La fattoria degli animali (Film, 1954)
La fattoria degli animali è un capolavoro della letteratura moderna, opera metaforica che serve al socialista George Orwell a stigmatizzare il fallimento rivoluzionario e il tradimento degli ideali, partendo dalla storia della Rivoluzione Russa. Il racconto lungo andrebbe fatto leggere in ogni scuola e sarebbe opportuno che venisse diffuso nei paesi dove le similitudini con la realtà sono più evidenti, penso a Cuba e Corea del Nord, tanto per fare due esempi. Va da sé che resta un libro proibito a tali latitudini, messo all’indice da ogni dittatore, in qualsiasi modo definisca il suo potere assoluto. Il cartone animato britannico ha diffuso ancora di più la storia narrata da Orwell rendendola fruibile anche per le persone poco dedite a maneggiare libri e a leggere parole stampate. La favola che la sua produzione sia stata finanziata dalla CIA in un clima di guerra fredda continua a essere diffusa, ma anche se fosse vero sarebbe stata opera meritoria perché è servita a far conoscere concetti assoluti e veritieri.
Il film di John Halas e Joy Batchelor è un esempio di animazione classica, ancora involuta, girato all’europea, con molti chiaroscuri e poca attenzione ai dettagli, così come i fondali sono fissi e inanimati, fissando l’attenzione solo sui personaggi della storia. Il soggetto è universalmente noto e il cartone non lo tradisce più di tanto restando fedele all’opera di Orwell che racconta la rivolta degli animali nei confronti di un padrone dispotico. La rivoluzione animale ispirata alle idee del Vecchio Maggiore viene tradita da un maiale ambizioso dotato di grande senso pratico: Napoleon, che prima scaccia il rivale democratico Palla di Neve, quindi instaura un regime basato sul terrore, sulle menzogne diffuse da Clarinetto e sullo sfruttamento del lavoro animale per tornaconto personale. Alla fine i maiali – difesi dai cani e sostenuti dalle pecore – modificano i sette comandamenti della fattoria lasciandone uno solo: Tutti gli animali sono uguali ma alcuni animali sono più uguali degli altri. I maiali diventano sempre più simili ai vecchi padroni umani e si comportano proprio come loro. Il cartone animato modifica soltanto il finale del racconto orwelliano, mostrando la rivolta degli animali nei confronti del nuovo regime, come una sorta di auspicio liberatorio.
Un cartone animato da rivedere insieme a tutta la famiglia. Reperibile in forma gratuita anche su Youtoube.
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Regia, Sceneggiatura e Produzione: John Halas e Joy Batchelor. Soggetto: George Orwell. Musiche: Matyas Selber. Produzione: Regno Unito. Durata. 80. Genere: Animazione.
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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]