ONU e Italia
Michelle Bachelet, Alto Commissario ONU per i Diritti Umani e due volte Presidente del Cile, è persona rispettabilissima, fortemente impegnata sul fronte umanitario e sociale, e autrice di importanti e avanzate riforme nel suo Paese. Ma parlando del problema dell’immigrazione in riferimento all’Italia ha compiuto un errore grossolano, che persino il populista Papa Francesco ha finora evitato. Intendiamoci, lei ha il diritto di inviare ispettori per verificare la situazione ma, prima di allora, ha il dovere di tacere, rispettando un Paese che è, dal ritorno della democrazia, un modello di diritti umani e un sostegno convinto all’opera delle Nazioni Unite in tanti campi, compreso quello della soluzione dei conflitti e del mantenimento della pace. La Bachelet ne avrebbe dovuto tener conto.
Difendere i diritti umani nel mondo è suo compito e suo dovere e fa bene a denunciare le situazioni dove sono violati, ma non prenda lucciole per lanterne e lasci occuparsi dei problemi, così complessi, delle migrazioni, all’Alto Commissario competente per materia. Le sue parole sono frutto di scarsa informazione, forse di pregiudizi, ma anche dal comportamento del nostro Ministro dell’Interno, che in pochi mesi è riuscito a dare dell’Italia un’immagine, immeritata, di bieco razzismo. Certi errori si pagano sempre e non sarà questa la prima volta che dovremo farlo. Se le parole della Bachelet erano improprie, altrettanto inappropriata è la reazione di Salvini. Le accuse di un organo dell’ONU si possono respingere, controbattere, deplorare, ma la maniera di reagire non può essere quella infantile e stizzosa di minacciare il taglio dei fondi al massimo organismo mondiale. Le cui funzioni sono ben più importanti e vanno ben più salvaguardate in tempi così difficili. Certe sparate magari piacciono al volgo, ma è meglio lasciarle a Trump.
Tra l’altro, stabilire i contributi agli organismi internazionali è compito non del Ministro dell’Interno ma del Governo nel suo insieme – e quindi del Presidente del Consiglio – e specificamente della Farnesina (che in quest’occasione ha reagito con la giusta misura). Non può sostenersi a lungo un Esecutivo con un solo Ministro tuttofare.
Improprie, anche se contraddittorie, sono però anche le reazioni del mondo politico e della stampa: la Destra pronta ad avvolgersi in bandiere patriottarde e la Sinistra, prevedibilmente, persistendo nell’errore di sottovalutare i sentimenti popolari e pronta a stracciarsi le vesti per cause puntualmente sbagliate.
Così non si fa politica internazionale, né, direi, politica in generale. Ma è forse troppo sperare che sia messo un po’ di buon senso e di armonia in mezzo a tante dissonanze?
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