Apple acquista Shazam, via libera dalla UE
A fine 2017 Apple ha annunciato di avere concluso l’acquisizione di Shazam, la più nota app di riconoscimento musicale. L’azienda inglese, malgrado la vastissima clientela raccolta, ha avuto sempre difficoltà a generare profitti, riuscendo a generare i primi utili solamente nel 2017. Questo ha inciso sulla valutazione da parte dell’azienda di Cupertino, la cui offerta si è fermata a 400 milioni di dollari. La cifra pagata dall’azienda di Tim Cook è ben inferiore al miliardo di valutazione accreditato all’unicorno inglese (ossia una società valutata almeno un miliardo di dollari). D’altronde in nove anni di attività la società inglese ha sempre chiuso in perdita riuscendo ad invertire la tendenza solo a fine 2016, in coincidenza con l’interesse di Apple. Incalzata dalla concorrenza di SoundHound, con i ricavi provenienti principalmente dalla possibilità di scaricare il brano più che dagli abbonamenti, l’azienda inglese ha allargato il proprio marcato a jingle pubblicitari, film, programmi televisioni, immagini e altri contenuti. Dopo la fusione Apple manterrà in casa le commissioni che ora paga a Shazam per i re-indirizzamenti su iTunes ed Apple Music.
Il gruppo della Mela ha dichiarato di sentirsi “Eccitata dal fatto che Shazam e la sua talentuosa squadra si uniscano ad Apple. Dal lancio dell’App Store, Shazam si è costantemente classificata come una delle app più popolari per iOS. Oggi è utilizzata da centinaia di milioni di persone in tutto il mondo, su più piattaforme. Apple Music e Shazam sono una combinazione perfetta, condividono la passione per la musica e offrono esperienze musicali eccezionali ai nostri utenti. Abbiamo in serbo progetti entusiasmanti e non vediamo l’ora di unirci a Shazam non appena l’accordo di oggi verrà approvato”. Con i forzieri gonfi di liquidi Apple non ha problemi di cash per acquisizioni, è la prima azienda di sempre a superare i mille miliardi di dollari ed ha chiuso il quarto trimestre 2017 con ricavi per 52,6 miliardi di dollari. Sono proprio i servizi ad avere comportato l’aumento del 12% rispetto gli utili dello stesso periodo 2016, dopo l’iPhone il download musicale, l’app Store ed i servizi di pagamento, sono la voce più importante sul versante delle entrate, generando 8,5 miliardi di ricavi in aumento del 34% rispetto il IV trimestre 2016. La mossa della casa di Cupertino intendere combattere la concorrenza di Spotify, che intanto ha effettuato un cambio di partecipazioni azionarie del 10% con la cinese Tencent, trovando sbocco su quell’immenso mercato. Apple deve inoltre guadarsi da Pandora e dal progetto nascente di Google che vuole distribuire musica tramite Youtube.
L’acquisizione non era passata senza problemi in Europa, Austria, Francia, Islanda, Italia, Norvegia, Spagna e Svezia, avevano avanzato dubbi sulla dimensione e le caratteristiche dell’operazione paventando possibili problemi di monopolio sul mercato, investendo della questione la commissione alla concorrenza della UE. Bruxelles aveva acceso un faro lo scorso 16 febbraio, sotto la lente della commissaria Margrethe Vestager, l’accesso di Apple al database di Shazam che contiene i dati di tutti gli utenti, non solo di quelli iTunes, e possibili difficoltà di accesso in futuro all’App da parte di altre aziende.
L’operazione non raggiungeva la soglia minima di fatturato che obbliga la notifica alla Ue in base alle norme sulle fusioni, ma l’antitrust UE accettò ugualmente di valutare l’acquisizione rispetto le regole comunitarie. “Il modo in cui le persone ascoltano la musica è cambiato significativamente negli anni scorsi, con sempre più europei che usano servizi di streaming. La nostra indagine ha lo scopo di assicurare che gli appassionati continuino ad avere un’offerta attraente. I dati sono un elemento chiave nell’economia digitale, quindi dobbiamo rivedere attentamente le transazioni che portano all’acquisizione di importanti serie di dati, inclusi quelli potenzialmente sensibili dal punto di vista commerciale, per assicurare che non restringano la concorrenza.”, ha spiegato la commissaria alla concorrenza, Margrethe Vestager.
A fine agosto la Commissione Europea ha approvato l’acquisizione di Shazam da parte di Apple, secondo l’Antitrust europeo non si evidenziano problemi in merito alla fusione: “Non esistono rischi di monopolio, in quanto le due società offrono principalmente servizi complementari che non competono tra loro (Apple offre servizi di musica in streaming, mentre Shazam è un’applicazione che riconosce titoli e interpreti delle canzoni). La fusione poi non sarebbe in grado di escludere fornitori concorrenti di servizi di musica in streaming accedendo a informazioni commercialmente sensibili sui loro consumatori perché non aumenterebbe materialmente la capacità di Apple di prendere di mira gli appassionati di musica. La fusione non potrebbe nemmeno essere utilizzata per penalizzare la concorrenza di Apple Music, dal momento che Shazam, ha un’importanza limitata come punto d’ingresso ai servizi di musica in streaming dei concorrenti di Apple. La fusione dei database delle due società non conferirebbe un vantaggio unico sul mercato, dal momento che i dati di Shazam non sono unici e i concorrenti di Apple avrebbero ancora l’opportunità di accedere e usare database simili”.
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