Italia delle Regioni
Le regioni italiane pongono le questioni del rilancio degli investimenti pubblici e della sanità al centro dell’analisi della manovra di bilancio 2019. “Abbiamo posto al Governo due grandi priorità e due riflessioni su temi urgenti”, lo ha dichiarato Stefano Bonaccini, Presidente della Conferenza delle Regioni, al termine del confronto svoltosi recentemente (al quale ha partecipato anche Davide Caparini, assessore dela Regione Lombardia e coordinatore della Commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni) con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, e i Sottosegretari al ministero dell’Economia e Finanze, Massimo Garavaglia e Laura Castelli.
“La prima grande questione – ha spiegato Bonaccini – è la necessità di rilanciare investimenti nel Paese. Abbiamo bisogno di ridare ossigeno ai territori e alle economie locali che sono il vero traino della nostra economia. Per farlo abbiamo fatto al Governo alcune proposte, prospettando anche concrete ipotesi tecniche per liberare spazi finanziari per una politica di investimenti più ambiziosa. Ci aspettiamo un riscontro positivo, visto che il Governo ha promesso un piano straordinario di opere”.
“L’altra grande questione sul tavolo – ha proseguito Bonaccini – è quella della sanità. Il 18 ottobre incontreremo la ministra Giulia Grillo nella sede della Conferenza delle Regioni per conoscere i numeri reali, partendo dalla constatazione che un miliardo di aumento del fondo sanitario era già stato stabilito dal precedente Governo. Auspichiamo quindi che l’incremento di cui la Ministra ha parlato sia realmente aggiuntivo, visti gli ulteriori costi che dovremo affrontare per il rinnovo del contratto di lavoro e per i nuovi farmaci. Ho poi voluto ricordare in questa sede che sempre in tema di investimenti pesa lo stallo che stiamo registrando in due settori drammaticamente urgenti, quello del dissesto idrogeologico e dell’edilizia scolastica, prima gestiti dalla struttura ‘Italia Sicura’. C’è bisogno – ha concluso il Presidente della Conferenza delle Regioni – di un intervento urgente del Governo per la riattivazione di strumenti altrettanto efficaci”.
Sul fonte dell’Associazione dei Comuni Italiani, sempre sulla Legge di Stabilità 2019, “Abbiamo discusso del bando delle periferie, ancora una volta a parole c’è una disponibilità del governo a risolvere il problema. Abbiamo addirittura discusso di quei Comuni che non hanno partecipato al bando e della possibilità di finanziare anche quei Comuni che un finanziamento non l’hanno mai avuto. Adesso però è arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti”. Lo ha detto il presidente di Anci Antonio Decaro, al termine dell”incontro, a Palazzo Chigi, con il sottosegretario alla presidenza del consiglio Giancarlo Giorgetti e i sottosegretari all”Economia Massimo Garavaglia e Laura Castelli su Def e manovra (vedi notizia precedente). “Noi aspetteremo fino al 18 ottobre, quando è prevista un’ulteriore Conferenza Unificata – ha continuato – e speriamo di ottenere una risposta definitiva e ufficiale, non soltanto delle dichiarazioni”. “Resta la rottura delle relazioni istituzionali fino a quando non avremo un atto, un’intesa in Unificata o una norma all’interno di un decreto – ha concluso Decaro – finché non vedremo un atto concreto noi continueremo a non partecipare alla Stato-Città e alla Conferenza Unificata”.
Investimenti per la manutenzione di strade e scuole, ma anche 280 mln di euro per riequilibrare i conti del sistema Province. Queste invece le richieste avanzate dal presidente dell”Unione delle Province d”Italia (Upi) Achille Variati e dal vicepresidente Carlo Riva Vercellotti nel corso dell”incontro che si è svolto a Palazzo Chigi. “Convergiamo con il governo sul concetto che per far ripartire il Paese attraverso gli investimenti ci sono grandi opere, ma anche piccole opere, quindi gli investimenti devono coprire anche questa realtà importante – ha sottolineato Variati al termine della riunione – Mi pare che sugli investimenti c”è una maggiore disponibilità, ma se non si mette in pareggio il comparto, una Provincia in dissesto o in pre-dissesto non può fare nessun investimento e quindi avremmo dei buchi pericolosi nel Paese, incomprensibili nell”ottica dell”eguaglianza dei cittadini”. “E” stato un incontro molto franco, basato su questioni molto concrete – ha osservato Variati – Abbiamo evidenziato come le tante zone interne del Paese hanno bisogno di strade sicure, con manutenzioni straordinarie che non sono state fatte in questi anni, con un monitoraggio importante di ponti, gallerie, manufatti degli anni ”50 che mostrano tutta la loro precarietà e per certi versi insicurezza”.
“Abbiamo detto al governo che le Province hanno questa grande responsabilità: 100mila chilometri di strade, 5.200 scuole superiori, ma non sono in equilibrio finanziario. Quindi, se vogliamo spendere risorse per investimenti, occorre mettere in equilibrio il sistema Province: servono 280 mln di euro per riequilibrare i conti in base a precisi costi standard. Il governo si è riservato, l”incontro non è ancora definitivo, ma si è basato su una positiva comprensione da parte del governo”.
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