Politici in TV
Nella puntata di Porta a Porta di martedì scorso si è parlato de “L’agenda di Renzi”. Vespa: “Lei ha già vinto?”. Renzi: “No. Chi lo dice vuole fregarmi perché lo decidono fortunatamente i cittadini che vanno a votare. L’8 dicembre questa volta le Primarie sono libere, possono partecipare tutti, non c’è bisogno di avere il certificato di pre-iscrizione alla registrazione con l’esame del sangue incorporato, possono votare tutti questa volta e quindi chi dice hai già vinto vuole allontanare le persone dai seggi. Spero che ci siano tanti cittadini italiani che vogliono cambiare pagina”.
E’ un Renzi che manda un chiaro messaggio per farsi votare: “Facendo il sindaco ho la fortuna di stare in mezzo alla gente, anche stamattina camminando ho incontrato persone che mi chiedono quando iniziamo a fare le cose sul serio sulla disoccupazione”. Ergo: sarò il segretario delle cose concrete e non più di Palazzo. Concetto un po’ ripetuto e rivissuto in momenti come le Primarie del PD, stavolta rivisto in chiave rinnovamento anche generazionale. Ma sarà vero?
“Il 9, lunedì, se vinco presento la squadra e sapete perché? Perché i segretari del PD magari hanno ottenuto anche risultati brillanti però poi si sono fermati a discutere con il singolo capo corrente, con quello che gli aveva portato 32 voti in più in quella città specifica. C’è una squadra di governo di un partito che si chiama segreteria del PD, saranno 12 persone, metà donne e lunedì mattina se vinco io la squadra c’è, senza bisogno di trattarla, se sbaglio è colpa mia. Se facciamo bene è merito nostro. Basta con i giochini, le attese. L’8 dicembre, per la prima volta, gli Italiani possono fare una sorta di grande referendum sul domani e sul futuro. Se le persone andranno a votare, se ci saranno centinaia di migliaia di persone che voteranno.
Renzi parla anche dei numeri soddisfacenti per avere “vere” Primarie: “Se vota meno di 1 milione e mezzo di persone sarebbe un brutto segnale, sotto il milione e mezzo sarebbe una brutta sconfitta, due milioni sarebbe un bel segnale: l’anno scorso erano Primarie di coalizione e andarono tre milioni. Adesso non vorrei che qualcuno dicesse: hanno votato solo un milione e mezzo di persone. Iniziamo a dire che sono centinaia di migliaia di persone che si alzano da casa e vanno a votare”.
Il Tg LA7 tratta una rissa esplosa alla Camera dei Deputati per volontà dei parlamentari Cinque Stelle contro quelli PD. Il tutto scatta nella discussione sulla ratifica dell’accordo tra Albania, Grecia e Italia sul progetto di realizzazione del gasdotto adriatico. I grillini si sono incatenati ai banchi del governo per protesta perché sarebbe stato violato il regolamento della Camera che vieta deliberazioni durante la sessione di bilancio. Forte la reazione del capogruppo PD Roberto Speranza per il quale “é stato superato ogni limite. Faremo tutto il possibile per difendere il Parlamento e le istituzioni”. La vicenda si è conclusa con l’intervento del ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini che ha chiarito: “L’urgenza della discussione sul Tap è dettata dal fatto che il 17 dicembre c’è la ratifica del trattato e sia la Grecia che l’Albania hanno già ratificato, non vedo il problema”.
La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale le Legge elettorale cosiddetta Porcellum, sia per il premio di maggioranza che per le liste bloccate. Tale legge, voluta e poi criticata dal suo stesso propositore, il leghista Roberto Calderoli, è stato l’argomento della puntata del 5 dicembre de “La Telefonata” di Maurizio Belpietro, in onda su Canale5. “Per alcuni aspetti sono felice perché, a due mesi dalla sua approvazione, dissi che la legge non andava bene. Ci hanno messo 8 anni – dice Calderoli – a convincersi di questo: però la toppa è peggio del buco. Hanno combinato un disastro perché, a questo punto, non solo è illegittima la legge elettorale ma è illegittimo il Parlamento per tre volte ed il Presidente della Repubblica, eletto due volte da un Parlamento non legittimo. Ma è illegittima la Corte Costituzionale stessa, visto che per buona parte è eletta sempre da questo Parlamento illegittimo”.
E’ un Calderoli che ripete continuamente la parola “illegittimo” per chiarire che “non è titolato un Parlamento figlio di una legge elettorale dichiarata non conforme alla Costituzione. Anche il Mattarellum aveva le liste bloccate, per cui non è proponibile di nuovo quella legge: la Corte Costituzionale non può scrivere essa stessa una legge elettorale”.
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