Il caso Khashoggi
Jamal Khashoggi è un giornalista saudita che da qualche tempo lavora negli Stati Uniti, al Washington Post, dove scrive diffusamente di problemi sauditi e del Medio Oriente. Un tempo vicino alla Casa reale saudita, Khashoggi è divenuto un suo critico feroce, soprattutto nei confronti del Principe ereditario Mohammad bin Salman. Si era dunque autoimposto una specie di esilio in America, sapendo di correre seri rischi a casa sua.
Il 2 ottobre scorso, volendo sposare una cittadina turca, il giornalista si è recato per le pratiche necessarie al Consolato saudita di Istanbul. Da quel momento si sono perse le sue tracce. I sauditi dicono di non saperne nulla, sostenendo che Khashoggi era uscito dal Consolato dopo aver svolto le sue pratiche (ma non vi è nessuna prova di questa asserzione). Fonti turche avrebbero rivelato alle Autorità americane di aver la prova che egli sarebbe stato arrestato nella sede consolare, torturato e alla fine ucciso, e il suo corpo tagliato a pezzi e fatto sparire.
La vicenda riguarderebbe solo Turchia e Arabia saudita, se non ci fosse di mezzo il Washington Post, il quale ha reclamato un’inchiesta. Il Presidente Trump ha dovuto accontentare (o fingere di accontentare) il possente giornale e ha inviato a Riad il suo Segretario di Stato Mike Pompeo. Ha anche dichiarato che, se la tesi turca fosse confermata, vi sarebbe “un castigo esemplare” pur aggiungendo subito che non intende mettere in pericolo i contratti miliardari per la fornitura d’armi in atto con i sauditi. Grandi frasi a parte, credo infatti che sia molto improbabile che gli Stati Uniti rischino una vera crisi con il loro principale alleato strategico in Medio Oriente, oltre che importante partner economico.
Allo stato degli atti e salvo colpi di scena, Turchia e Arabia Saudita paiono d’accordo per istituire una commissione d’inchiesta congiunta e i sauditi sarebbero disposti a permettere una perquisizione completa del loro Consolato. Ma non è difficile immaginare che a questo punto qualsiasi traccia di un eventuale crimine sia stata cancellata e che un’indagine mista, come anche le mosse di Trump, sia pura e semplice facciata. Ed è probabile che la sparizione di Khashoggi, come altri eventi similari degli ultimi anni – opera di servizi di sicurezza e di polizie segrete – resti ufficialmente un mistero; anche se la sua spiegazione resta chiara agli occhi dei più.
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