XII Vertice Asia-Europa
L’Unione Europea e l’Asia hanno domandato il rafforzamento del multilateralismo e del libero scambio di fronte al pericolo crescente del protezionismo, durante l’Asia-Europe Meeting (ASEM) svoltosi a Bruxelles la scorsa settimana. I leader dell’UE e dell’Asia hanno così voluto lanciare un messaggio all’amministrazione americana impegnandosi a promuovere “un commercio aperto, libero, non discriminatorio e basato su regole condivise” da ridiscutere anche attraverso una riforma dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC).
L’Unione Europea ha affilato le unghie nel far rispettare le regole internazionali, legando i vantaggi economici derivanti dalla cooperazione tra i due blocchi al rispetto della democrazia e dei diritti umani. In particolare, l’UE guarda con molta attenzione a quello che accade nel Sudest Asiatico. Tre sono i principali fronti aperti nella regione: Cambogia, Birmania e Thailandia.
Durante l’ASEM i leader europei hanno ribadito al governo cambogiano l’avvertimento a far rispettare le regole democratiche e terminare la campagna diffamatoria e di oppressione contro il primo partito di opposizione. Karen Smith, direttrice della European Foreign Policy Unit alla London School of Economics, sottolinea come la Commissione sta esaminando se ritirate temporaneamente alla Cambogia le preferenze commerciali delle quali il paese beneficia nel quadro dell’accordo “Everything But Arms”. Nonostante ciò, il Primo Ministro cambogiano Hun Sen, che da oltre un trentennio guida il paese ed e’ considerato in molti circoli internazionali come un vero e proprio despota, ha già avvertito che “non importa quali misure vogliano prendere contro la Cambogia, il Paese deve rimanere unito e forte nella difesa della sua sovranità”.
I leader europei hanno anche chiesto una soluzione definitiva e duratura alla crisi in Birmania, domandando al governo birmano di garantire le condizioni per il ritorno “sicuro” e “volontario” delle migliaia di rifugiati rohingya che sono fuggiti in Bangladesh a seguito delle persecuzioni e violenze subite per mano delle forze militari nello Stato Rakhine. L’Alto Rappresentante agli Esteri Federica Mogherini ha confermato che una missione UE si trasferirà nel paese nelle prossime settimane per valutare la situazione prima di prendere una decisione sulla possibilità di rimuovere i vantaggi commerciali al Paese.
Infine, i leader europei hanno chiesto rassicurazioni al Primo Ministro thailandese Prayut Chan-o-cha sulla roadmap per le elezioni democratiche che sono state programmate a Febbraio del prossimo anno. Infatti, dopo essere state già rimandate in diverse occasioni sembra che le condizioni ci siano dopo l’annuncio del governo di allentare i divieti sulle attività politiche e garantire il ripristino del processo democratico, per permettere ai partiti di adempiere ai propri compiti amministrativi. L’UE considera l’elezione democratica del governo come una condizione essenziale per avanzare definitivamente i negoziati su un accordo di libero scambio, che si sono arenati dopo la presa di potere dell’attuale giunta militare con un colpo di stato nel maggio 2014.
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