Programma LIFE, 243mln per l’ambiente
La devastante ondata di maltempo, che ha investito il nostro Paese in questi giorni, ci ha fatto prendere coscienza, una volta in più, se mai ce ne fosse stato bisogno, dell’urgenza di “investire in un futuro più verde” come recita l’incipit del Manifesto del Programma LIFE.
L’Ambiente, e gli eventi climatici lo dimostrano, sul nostro Pianeta diventa sempre più fragile e non è sempre gestito in modo corretto. E come se non bastasse la recente crisi economico-finanziaria mondiale, dalla quale stiamo cercando di risollevarci a fatica, aggrava le problematiche ambientali perché strettamente collegate all’aspetto politico-economico nelle strategie di sviluppo dei vari Paesi. Crisi economica globale che è una crisi politica, una crisi del lavoro, ma anche una grave crisi ambientale.
La soluzione, a parere concorde di molti economisti, ed è questa la direzione verso cui le strategie di sviluppo della stragrande maggioranza dei Paesi si stanno volgendo, è nella promozione di una Strategia di sviluppo basata su tre pilastri: economico, sociale ed ambientale. Una Strategia di “sostenibilità” che coinvolge sì l’Italia, ma anche l’Europa e tutte le Nazioni a livello mondiale così come tutti gli attori sociali, nessuno escluso.
E’ questo lo scenario in cui la Commissione Europea ha pubblicato l’Invito a presentare proposte per il Programma Life (2014-2020) – Programma per l’ambiente e l’azione per il clima – per il 2018 e per le diverse tipologie dei due sottoprogrammi di LIFE: il Sottoprogramma Ambiente e il Sottoprogramma Azione per il Clima: si tratta di inviti a richiedere sovvenzioni per la realizzazione di progetti cosiddetti “Tradizionali” (buone pratiche, progetti pilota, dimostrativi, informazione, sensibilizzazione, divulgazione), Preparatori, Integrati e di Assistenza dei progetti Integrati.
“LIFE” vuole essere uno strumento di finanziamento della UE per progetti di protezione ambientale e, nel contempo, di promozione di nuove forme di occupazione: il suo scopo e preservare il capitale naturale, porre un argine ai disastri provocati dai cambiamenti climatici, favorendo lo sviluppo della “crescita verde” e dell’economia circolare in ambito UE, sostenendo “azioni rivoluzionarie” per l’adattamento e la resilienza agli eventi ambientali disastrosi, imprevisti e imprevedibili.
La Commissione Europea con la Decisione di Esecuzione (UE) 2018/210 della Commissione, del 12 febbraio 2018, per l’adozione del programma di lavoro pluriennale LIFE per il periodo 2018-2020 e sulla base di quanto stabilito nel Regolamento UE n. 1293/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’11 dicembre 2013 sull’istituzione di un programma per l’ambiente e l’azione per il clima (LIFE) stabilisce il contributo complessivo dell’Unione a questo programma pluriennale di protezione ambientale e climatica in ragione di 1.657.063 000 euro da utilizzare per la realizzazione dei relativi sottoprogrammi e settori prioritari: Ambiente e uso efficiente delle risorse, Natura e biodiversità, Governance e informazione in materia ambientale, Corpo europeo di solidarietà, al bilancio dell’Agenzia esecutiva per il clima. Nello specifico per il Sottoprogramma Azione per il Clima è ripartito il sostegno finanziario alle azioni di mitigazione dei cambiamenti climatici, alle azioni alla promozione di iniziative che favoriscano l’adattamento ai cambiamenti climatici, per la Governace e per l’informazione in materia di clima.
I candidati, che possono richiedere i contributi e presentare le proposte dei progetti da realizzare e per i quali richiedere i finanziamenti, devono essere persone giuridiche con sede legale nell’Unione ed essere enti pubblici, organizzazioni non a scopo di lucro o, anche, ONG.
Il pacchetto di investimenti approvato dalla Commissione Europea, per la realizzazione dei progetti del programma LIFE, ammonta a 243 milioni di euro del bilancio UE. “Il Programma LIFE continua a investire in progetti che migliorano la nostra qualità di vita, l’ambiente e la natura, aiutando molti europei di talento a trovare soluzioni ad alcuni dei maggiori problemi ambientali che ci preoccupano: l’inquinamento atmosferico, la scarsità di acqua, i rifiuti di plastica, la perdita di biodiversità e di risorse. E continua a farlo con un rapporto ottimale costi/benifici”; questo è quanto ci tiene a sottolineare Kaemenu Vella, Commissario responsabile per l’Ambiente, gli Affari marittimi e la Pesca. Economia Ambientale che si avvia a diventare non più un “settore”, ma un “modello” generale di economia “capace di produrre benessere, innalzare la qualità di vita e più equamente esteso, migliorando la qualità dell’ambiente e salvaguardando il capitale naturale”.
“Progetti innovativi che dimostrano il valore aggiunto della cooperazione europea. Sviluppando e condividendo le soluzioni migliori per ridurre le emissioni e aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici, sostengono l’attuazione del quadro 2030 per il Clima e l’energia in tutta la UE” come mette in rilievo Miguel Arias Canete, Commissario per l’Azione per il clima e l’energia.
Nonostante nel nostro Paese la recessione prolungata e i vuoti lasciati scoperti dalla politica ne stiano frenando lo sviluppo il potenziale di questo cambiamento è di grande rilevanza: non coinvolge solo le imprese, ma stili di vita e “modelli di consumo”, sollecita la messa in atto di nuove politiche pubbliche, economiche e fiscali, ruoli più attivi da parte delle Istituzioni a tutti i livelli, più “eco-innovazione” e nuove professionalità sia nel mondo della ricerca che in quello del lavoro.
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