Non più plastica usa e getta
Stop alla plastica usa e getta in Europa dal 2021. I prodotti messi al bando dall’aula di Strasburgo sono posate, piatti, cannucce e miscelatori per bevande, bacchette per palloncini. Da soli, costituiscono il 70% dei rifiuti marini. Una decisione molto importante per la salvaguardia ambientale che non rimarrà isolata. Gli europarlamentari intendono infatti estendere a breve l’elenco delle materie plastiche vietate proposto dalla Commissione inserendo il polistirolo espanso usato per i contenitori dei fast-food e la plastica ossi-degradabile usata per alcuni tipi di sacchetti e imballaggi.
Guerra aperta anche ai mozziconi di sigarette che contengono plastica. Il primo allarme contro la presenza in mare dei filtri delle sigarette è stato tra l’altro lanciato proprio da un’associazione italiana, Marevivo, che si batte dal 1985 per la difesa del mare e delle sue risorse. Il Parlamento europeo prevede che saranno chiamati in causa gli stessi produttori di tabacco che dovranno farsi carico dei costi di trattamento e raccolta. L’obiettivo è di ridurne la quantità del 50% entro il 2025 e dell’80% entro il 2030. Stesso discorso per i produttori di attrezzi da pesca contenenti plastica. Anche essi dovranno dare il loro contributo per il raggiungimento dell’obiettivo di riciclo fissato in almeno il 15% entro il 2025. Gli Stati membri dovranno infine garantire il recupero in mare di almeno il 50% degli attrezzi da pesca contenenti plastica smarriti o abbandonati.
Discorso diverso per i prodotti in plastica per i quali non esistono alternative come i contenitori per panini, frutta e verdura e dolci. In tal caso l’impegno da parte degli Stati membri sarà quello della riduzione del consumo di almeno il 25% entro il 2025. Sempre entro la stessa data, ma al 90%, dovranno invece essere raccolte separatamente e riciclate le bottiglie in plastica. Atti concreti di cui beneficeranno non solo numerose specie marine ma l’uomo stesso poiché le microplastiche sono entrate nella sua catena alimentare.
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