Tipi da Social
Trovo che, al momento, la notizia più brutta e cretina del nuovo anno è quella di un Vicesindaco che si è vantato di aver buttato nei cassonetti le coperte di un clochard. Per il decoro della sua bella città che così, liberata dagli stracci, sarà sicuramente più bella. Ma che tipo questo signore, non ha minimamente pensato che per il proprietario magari erano beni di lusso, accumulati in chissà quanto tempo. Ma dico, caro vice primo cittadino, se tu avessi davvero avuto voglia di fare il tuo lavoro, avresti potuto provare ad aiutarlo, magari parlando con lui e vedendo in che modo il Comune avrebbe potuto dargli una mano.
No, il Pierino ha fatto il primo della classe. Il guaio ormai è che con i Social di questi tipetti sappiamo tutto, ogni sfaccettatura della loro esistenza. Adesso, la casalinga dopo aver infornato il ciambellone scrive contro il governo e lo accusa di non fare questo e quello; l’idraulico di Altopascio in pausa pranzo dà consigli a Salvini su come gestire i migranti. I migliori però sono gli odiatori seriali, quelli delusi dalla vita (magari ex mariti o ex mogli o ex figli) che nel momento in cui leggono A cosa stai pensando, si sfogano con tonnellate di brutte parole, brutti pensieri, brutti emoticon, insomma tutto brutto.
A me fa sorridere il tipo “Sapessi…”, quello che lascia intendere trascorsi nella CIA e azioni in Paesi a rischio mentre la cosa più audace cha ha fatto in vita sua è una gita a visitare il Louvre pensando fosse un porno shop; ma anche il tipo “Come ti permetti, giochi con la vita dei poveracci, non hai cuore”. Sopporto tutto ma vedo nero quando scrivono “Anche noi eravamo migranti”.
Allora a quel punto chiudo perché non rispondo più dei miei polpastrelli e mi dedico a qualcosa di veramente intelligente tipo giocare con i miei cani. E mi sento benissimo. Abbasso i Social. Viva gli a-Social.
©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione