Elena Lavezzi (Circle): blockchain, questa sconosciuta
Ha conseguito la laurea in Economia presso l‘Università Bocconi di Milano e si è specializzata in marketing alla ESCP Europe a Parigi e Londra. Successivamente ha ricoperto il ruolo di Marketing Manager in Uber, contribuendo al lancio del servizio in Italia e allo sviluppo di alcuni progetti in India, e quello di Co-Ceo in Tinaba. Ha deciso poi di entrare a far parte di Circle, azienda che vede i suoi prodotti di investimento e trading di cripto valute interamente costruiti sulla blockchain, prima come General manager per l’Italia e ora come responsabile per l’Europa di tutte le attività di go-to-market per i prodotti retail. Stiamo parlando di Elena Lavezzi alla quale abbiamo rivolto alcune domande in occasione della sua partecipazione al TEDx Bologna Women.
Blockchain è un termine che si sente spesso ripetere, ma penso che la maggioranza delle persone non abbia idea di cosa si tratti, spiegato in parole semplici?
La blockchain è uno strato, un nuovo livello di internet con delle caratteristiche fondamentali, aperta, immutabile, incorruttibile, trasparente e decentralizzata. Viene più comunemente definita web 3.0 e si tratta di una tecnologia che abilita lo scambio di valore, e non solo più di dati, tra gli utenti.
La Commissione Europea sta implementando la blockchain nell’ambito del mercato unico digitale.
La blockchain al momento viene utilizzata principalmente per il trading online in criptovalute, questa è la prima declinazione che conosciamo. Un poco per volta tutti i regolatori dovranno implementare leggi e regolamenti che al momento non esistono in quanto si tratta di una tecnologia nuovissima.
Un aspetto nuovo e molto interessante del tuo speak è stata la possibilità di acquistare una parte, anche piccola, di un asset, che sia un’opera d’arte o altro bene.
Esatto, permette di frazionare e digitalizzare questa parte di un asset, lo trasforma in un token che poi può essere usato come forma di investimento o scambiato.
Nel tuo Ted hai parlato della Diversity, vuoi approfondire l’argomento?
La diversity è un fattore, una caratteristica aziendale, vuol dire portare a tutti i livelli dell’azienda persone di diverso background, estrazione sociale, orientamento sessuale. Ma non parliamo solo dell’ambito blockchain, ma in qualunque azienda è fondamentale avere questo fattore perché le aziende che usano molta diversity affrontano il mercato in maniera decisamente più efficiente. Il fattore femminile nella blockchain è per ora solo del 5%, ma è una grande opportunità per le donne di buttarsi in questo mondo e costruire le basi di questa tecnologia insieme.
Una domanda polemica, a tuo parere è più facile per un uomo o per una donna buttarsi in un’esperienza nuova?
Beh, io sono una donna! Penso sia importante dire che è un ambito dove possono trovare posto persone di tutti i tipi e non solo ingegneri maschi, bianchi, ma per tutti. Io avevo fatto un percorso completamente diverso, non sono una nerd o una tecnologica, ma mi trovo perfettamente in questo campo.
[Si ringrazia TedX Bologna per la disponibilità ed il supporto – NdR]
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