Adrian (Serie Tv, 2018)
Adrian merita una breve riflessione, perché Adriano Celentano è ormai un fenomeno culturale, un mito del nostro tempo che ha segnato con la sua presenza tutte le arti contemporanee, dalla canzone al cinema, passando per la televisione, approdando adesso al graphic-novel animato.
Adrian piacerà a chi ama Celentano e il suo personaggio senza mezzi termini, perché contiene tutto di lui, dalle fattezze del protagonista – un orologiaio giustiziere che amoreggia con Gaia, ricalcata sulle sembianze di una giovanissima Claudia Mori -, alle sue idee in tema di ecologia, pace nel mondo, religione, giustizia, quel mix non ben definito di cristianesimo anarchico – populista che ben conosciamo. Adrian non convincerà in pieno tutti gli altri, i non innamorati senza riserve di Celentano, anche se tra le cose positive annovera la musica di Nicola Piovani, il soggetto originale di Vincenzo Cerami e i disegni del grande Milo Manara.
Celentano cita sé stesso e tutto il suo passato, da Geppo il folle a John Lui, senza dimenticare il geniale Yuppi Du e la straordinaria colonna sonora. Non solo, nel breve spettacolino condotto da Nino Frassica che precede il cartone animato, cita le sue vecchie trasmissioni televisive, infine compare, tra silenzi e pause, limitandosi a brevi commenti e fermandosi con il suo pubblico a bere un bicchier d’acqua. Celentano è questo, prendere o lasciare, ma il suo carisma è così forte che rimane uno dei pochi personaggi al mondo capace di permettersi di apparire in televisione senza temere il silenzio.
La storia di Adrian si svolge in un mondo futuro, inquinato e privo di spazi verdi, puntellato di grattacieli, deturpato dalla stupidità e dall’avarizia umana, dominato da multinazionali mafiose. Pare di essere finiti in uno scenario da cinema postatomico anni Ottanta, oserei dire di un musical postatomico, vista la presenza di una colonna sonora invasiva e di molte canzoni del molleggiato. Celentano è onnipresente, invade lo schermo in maniera totale, regala persino la voce al suo personaggio, un orologiaio che lotta contro il potere, che legge il solo giornale libero stampato nel mondo, che ama la sua donna e che lotta per la bellezza, perché la bellezza ti salverà.
Tecnica del graphic-novel a metà strada tra il vecchio fumetto in TV di Super Gulp e il vero e proprio cartone animato, spesso il montaggio risulta lento e compassato, alcune sequenze sono eccessivamente dilatate e molte parti erotiche sembrano inserite solo per consentire a Milo Manara di disegnare le sue stupende figure femminili. Tutto sommato un buon lavoro, ispirato ai supereroi Marvel e al mondo di Batman che si muove nella sua livida e notturna Gotham City. Non resta che vedere come si svilupperà la storia nel corso delle 26 puntate previste.
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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]