Il tempo dilatato
Quello che Giuseppe Marchetti Tricamo invita a fare in questo suo ultimo libro Il tempo dilatato. Riflessioni sulla lettura (Ed. Ibiskos-Ulivieri) è un viaggio, un’escursione tra le parole di quei libri che a ogni nuova lettura regalano uno spicchio di conoscenza in più.
È un viaggio in un tempo dilatato, quello in cui ci si concede una lettura diversa, migliore, consapevole. Perché essere colti, sapere, conoscere, riflettere, essere credibili rappresenta oggi un’opportunità per noi e per tutto il Paese.
Il titolo del libro è un po’ ispirato al pensiero di Umberto Eco (ed è a lui dedicato) che afferma che «chi non legge a 70 anni avrà vissuto una sola vita la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la letteratura è un’immortalità all’indietro».
Lo spazio che Giuseppe Marchetti Tricamo ci invita a frequentare non è quello virtuale che, spesso, tende a disumanizzarci, a ingannare il nostro cervello fino a manipolarlo e a estraniarlo dalla vita quotidiana per proiettarlo in un futuro illusorio e fallace. È quello vero. È una realtà che letta a posteriori non muta, rimane realtà.
C’è da parte dell’autore un invito a un colloquio diretto e immediato, a una contestualità delle interazioni che caratterizzano la vita vera. Anche se in questo libro un pizzico di virtuale c’è ed è riferito alla memoria e alla rappresentazione del passato, e c’è, naturalmente, pure un minimo di immaginazione.
Si andrà oltre le parole e si faranno, nelle pagine del libro, molti incontri con chi legge (specie rara e in via di estinzione) e chi non legge, si approfondirà la conoscenza di scrittori, si andrà in luoghi lontani, si visiteranno città vere e di carta tutte legate al mondo della letteratura.
Il tempo dilatato è anche un’esplorazione del mondo dell’editoria per conoscere il suo stato di salute (i grandi e i piccoli editori con le loro storie di vita e di impresa, i librai, i lettori, le fiere, i caffè letterari, il marketing) e il suo futuro.
Il libro è pervaso di ottimismo, necessario per l’Italia che non si arrende e che affida ai poeti e agli scrittori (l’occhio del mondo), ma anche a tutti i cittadini, il compito di vigilare per combattere prontamente anche il più leggero soffio di autoritarismo, ogni tentativo di prevaricazione, di intolleranza, di razzismo, di violazione dei diritti umani, di trasgressione delle regole della convivenza civile, di profanazione dei sacri luoghi della memoria. L’avvenire dell’Italia, infatti, dipende da noi, più di quanto ciascuno sia portato a immaginare.
L’autore – Giuseppe Marchetti Tricamo è nato in riva allo Stretto di Messina. Vive a Roma. È stato dirigente Rai, direttore di Rai Eri, responsabile del palinsesto di Rai Notte, docente di Editoria e di Analisi dell’informazione e dei pubblici presso l’Università La Sapienza di Roma. Ha pubblicato saggi sull’identità nazionale (con T. Maiorino e A. Zagami: Fratelli d’Italia. La vera storia dell’inno di Mameli, Mondadori, 2001; Il tricolore degli italiani. Storia avventurosa della nostra bandiera, Mondadori, 2002; Viva l’Italia viva la repubblica, Mondadori, 2003; L’Italia s’è desta, Cairo, 2011) e sull’editoria (La fabbrica delle emozioni. Così si fa l’editore in Italia, Franco Angeli, 2005). Ha diretto la rivista mensile Leggere:tutti. È autore della pièce teatrale Succedeva a Chicago in una fredda sera d’inverno (2018).
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