Pensieri di Ferro

Sul fatto che la gelata economica stia per arrivare non esistono più dubbi; forse, l’unica perplessità riguarda la sua ampiezza e la sua profondità. Si tratterà di una onda anomala o “solamente” di una ondata molto alta? In questo scenario non so bene di cosa abbia bisogno l’Italia, ma ho molto ben presente di che cosa l’Italia non ha assolutamente bisogno.

Innanzitutto, non ha bisogno di questa montante incertezza politica dove chiunque al governo può dire la prima cosa che gli viene in mente come se si trovasse ad Hyde Park, salvo essere smentito subito dopo dall’altra forza di maggioranza. Se non altro perché è una incertezza che da sola è in grado di far evaporare allegramente uno 0,2% di PIL.

Secondo, l’Italia non ha bisogno certo di essere chiusa a chiave in una gabbia elettorale che impedisce di buttare via le misure promesse – assolutamente incapaci di dare una qualsiasi spinta all’economia – per sostituirle con reali misure di sostegno agli investimenti ed alle aziende.

Terzo, non ha certo bisogno di rimandare qualsiasi decisione, qualsiasi aggiustamento (TAV, misure correttive etc) a dopo le Elezioni Europee di maggio nella speranza che miracolosamente dalle urne esca una Commissione più benevola e comprensiva nei confronti dell’Italia. In realtà purtroppo, poiché la partita si gioca su un piano inclinato, gli aggiustamenti che non facciamo ora per motivi elettorali, saremo costretti a farli a fine maggio non appena qualcuno ridarà un’occhiata ai nostri conti. E allora saranno dolori.

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