Il Papa e il Venezuela

L’atteggiamento neutro – e alla fine ambiguo – del Papa rispetto alla crisi del Venezuela (un atteggiamento che in definitiva giova a Maduro) era stato ed è ampiamente criticato. Ora la CNN in lingua spagnola ha rivelato un fatto che, se vero, sarebbe gravissimo.

Maduro e altri rappresentanti dello chavismo, tra cui la stessa figlia di Chavez, avrebbero conti correnti di rilevante entità (per Maduro e Gabriela Chavez si tratterebbe di più di ottocento milioni di euro) presso la Banca del Vaticano. Denaro proveniente per forza di cose dalla corruzione dominante in quel paese sudamericano, e dai narcotraffici che il regime protegge, cosa che il Vaticano non può non sapere. La CNN ha dato anche i numeri dei vari conti, e difficilmente si esporrebbe a dare notizie dimostrabilmente false.

Già in passato, circolava nei social network in Argentina la voce, mai confermata (e mai ufficialmente  smentita dalla Santa Sede) che denaro corrotto del precedente governo avrebbe trovato rifugio in Vaticano.  Cosa ritenuta non inverosimile, se si considera l’appoggio di Bergoglio a quel governo, ma difficile da credere o da accettare.

Certo, è possibile che le rivelazioni siano parte della guerriglia interna al Vaticano.  La simpatia del Papa per i regimi populisti in America Latina è nota, e combattuta dagli elementi conservatori, e la spregiudicatezza della Banca in materia di denaro non sarebbe di oggi. Ma da sole queste considerazioni non bastano ad accreditare fatti così gravi. Però, se ne esiste il sospetto, a dissiparlo occorre una chiara e ferma smentita del Papa o almeno della Santa Sede. Per il bene della Chiesa che è nostra e che amiamo.

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