Cronache dai Palazzi
Difendere i valori dell’Alleanza Atlantica e del multilateralismo che hanno consentito alle società provate e devastate della Seconda Guerra Mondiale di svilupparsi, raggiungere il benessere e diventare aperte e democratiche. È stato questo il leitmotiv del discorso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha rimembrato l’importanza della Nato e dei trattati internazionali incontrando al Quirinale alcune scolaresche delle Scuole secondarie di secondo grado, in occasione del settantesimo anniversario dell’Alleanza.
La “Nato ha costituito e costituisce un insuperato baluardo di pace in tutta l’area europea e dell’Atlantico del Nord, affiancando alla cooperazione nei settori della sicurezza e della difesa un irrinunciabile foro di dialogo politico”, ha affermato Mattarella. “Il trattato dell’Alleanza Atlantica è stato firmato il 4 aprile del 1949 e nei suoi obiettivi indica la pace, la libertà, la democrazia e la prevalenza del diritto sulla forza. E ha contribuito fortemente a mantenere la pace nel mondo in questi decenni”, in funzione della stabilità mondiale.
Il capo dello Stato ha inoltre sottolineato che “i Trattati internazionali sono uno strumento prezioso, lo sono sempre stati, e lo sono particolarmente adesso, anche quelli bilaterali, perché rappresentano e realizzano un tessuto di regole comuni, di impegni vicendevoli ed evitano dei rapporti internazionali scomposti in cui prevale la legge del più forte, perciò è fondamentale avere regole”.
I trattati “danno vita a organismi internazionali globali, generali, a cui aderiscono una maggioranza di Stati o quasi tutti gli Stati del mondo, prima di tutto quelli dell’Onu”, ha specificato il presidente. Le Nazioni Unite, “con tutti i suoi limiti, lacune e difficoltà, garantisce un foro internazionale, una sede in cui si incontrano tutti gli Stati del mondo, in cui ci si confronta su crisi, divergenze, contrasti”.
Un’altra grande lezione di pedagogia istituzionale e politica elargita dal presidente della Repubblica agli studenti presenti al Quirinale giovedì 4 aprile, ed estesa a tutti i cittadini e ai rappresentanti del popolo italiano deputati a legiferare, governare ed amministrare il nostro Paese.
Il presidente ha illustrato molto chiaramente “le ragioni di un patto di sicurezza”, ossia “salvaguardare la libertà dei popoli, il loro comune retaggio e la loro civiltà, fondati sui principi della democrazia, sulle libertà individuali e sulla preminenza del diritto”. Inoltre “la Repubblica italiana ha fatto di questa scelta di adesione a un patto tra Nazioni libere ed eguali un fondamento della propria politica estera”, ha specificato Mattarella.
Il superamento del confronto bipolare ha ampliato la cerchia delle responsabilità che la Nato è stata chiamata a rispettare in funzione della sua missione di organismo volto a garantire la sicurezza internazionale, la stabilità e il benessere fin dalla sua fondazione.
La North Atlantic Treaty Organization – sorta il 24 agosto 1949 a seguito della firma del 4 aprile 1949 a Washington, e della successiva ratifica del Patto Atlantico – in origine riuniva 12 Stati fondatori: Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo e Stati Uniti. Oggi i membri sono 29.
Su un altro fronte, dopo ampie discussioni in Aula, è stato unanime il sì di Montecitorio al reato di revenge porn, che ha avuto il via libera della Camera con un emendamento al codice rosso contro la violenza sulle donne. Sono stati 461 i voti favorevoli e nessun voto contrario.
Le nuove norme prevedono il carcere da uno a sei anni e la multa da 5 mila a 15 mila euro per chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate. La stessa pena si applicherà a chi avendo ricevuto o comunque acquisito le immagini o i video li invia, consegna, cede, pubblica o diffonde senza il consenso delle persone rappresentate al fine di recare loro danno.
Sono inoltre previste delle aggravanti se il reato è commesso dal partner o da un ex con diffusione attraverso i social o comunque per via di strumenti informatici o telematici. La pena risulta aumentata se i fatti sono stati commessi dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona che è o è stata legata da una relazione affettiva alla persona offesa.
La pena è infine aumentata da un terzo alla metà se il danno viene subito da una persona in condizione di inferiorità fisica o psichica o da una donna in stato di gravidanza. In generale il delitto è punito a querela della persona offesa e il termine per la proposizione della querela è di sei mesi. La remissione della querela può avvenire solo per via processuale e nei casi più gravi si procede d’ufficio. La medesima intesa è stata trovata sui matrimoni forzati che sarà considerato presto reato come già in tutta Europa.
Palazzo Chigi ha infine dato il via libera al decreto Crescita, il pacchetto di misure per favorire il rilancio dell’economia approvato però con la clausola “salvo intese” – il decreto potrà quindi subire delle modifiche – la medesima formula con cui due settimane fa è stato approvato il decreto sblocca cantieri. Per il vicepremier Luigi Di Maio si tratta di un “piano di emergenza per la crescita in Italia, per fronteggiare le difficoltà europee”. L’esecutivo punta prima di tutto sul rilancio degli investimenti, sia pubblici che privati, e sono previsti nuovi sgravi fiscali per le imprese come la deducibilità dell’Imu pagata sugli immobili strumentali che passa dal 40 al 50 per cento subito, per poi arrivare all’80 per cento dal 2020. Ed ancora la riduzione dell’aliquota Ires dal 24 al 22,5 per cento per il 2019 – che potrà scendere fino al 20 per cento entro il 2022 – per gli utili reinvestiti o lasciati in azienda. Si stima che lo sconto sull’Imposta sui redditi delle società costerà 2,5 miliardi.
Le aziende che investono in macchinari potranno poi beneficiare di un regime ulteriormente favorevole, viene infatti prorogata fino alla fine del 2019 (con possibilità di acquisto entro fine giugno 2020) la maggiorazione del 30 per cento del costo che un imprenditore sostiene quando investe in beni strumentali per la propria attività, esclusi i veicoli. Il decreto crescita prevede inoltre alcune misure per lo sviluppo della media impresa, norme per la semplificazione della gestione del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, per la creazione di imprese “a tasso zero” e per la trasformazione digitale. Ed ancora il rifinanziamento del fondo di garanzia per la prima casa.
Nell’ambito della difesa del Made in Italy, è in arrivo invece la definizione di “marchio storico” (di almeno 50 anni), e viene istituito un elenco dei brevetti e dei marchi storici al quale le imprese potranno iscriversi. La misura introduce il principio che la titolarità del marchio decade se il sito produttivo viene trasferito al di fuori del territorio nazionale. Incentivate anche le aggregazioni di imprese.
Infine le norme per favorire l’edilizia privata come le detrazioni fiscali in seguito ai lavori per l’adeguamento antisismico (sismabonus, fino all’85 per cento della spesa) e l’efficienza energetica delle abitazioni (ecobonus, fino al 50 per cento della spesa). Comuni e Regioni avranno invece la possibilità di offrire ai contribuenti la definizione agevolata di multe e tributi a loro dovuti (ad esempio Imu, Tasi, Tari). Si potranno poi sanare le cartelle dal 2000 al 2017 senza sanzioni. I comuni potranno inoltre beneficiare di alcuni contributi (stanziati 500 milioni di euro) per interventi di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile. In arrivo anche una nuova disciplina per la vendita di beni attraverso piattaforme digitali e la fatturazione elettronica.
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