Anthropocene al MAST
Bologna – Mostra fotografica presentata in anteprima europea dalla Fondazione MAST (Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia), dal 16 maggio al 22 settembre per raccontare l’impatto dell’uomo sul pianeta. Un impatto che è talmente pesante ed invasivo da condizionare, con i suoi effetti, il corso delle ere geologiche.
Più che una mostra si tratta di un progetto multimediale a cui hanno partecipato Edward Burtynsky, fotografo di fama mondiale, con sue 35 straordinarie immagini, Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier, registi pluripremiati, con loro filmati che consentono al visitatore di immergersi nei singoli scenari rappresentativi delle teorie dell’Antropocene. Ancor prima c’è il lavoro di ricerca di un gruppo internazionale di scienziati (Anthropocene Working Group) impegnato a raccogliere gli elementi distintivi del passaggio dall’attuale epoca geologica, l’Olocene, iniziata circa 11.700 anni fa, all’Antropocene (dal greco anthropos, uomo).
La mostra, da diverse angolature, documenta differenti fattispecie di stravolgimento e sfruttamento delle risorse del Pianeta per mano dell’uomo. Si va dall’estrazione delle risorse naturali come avviene nelle miniere di potassio nei monti Urali in Russia, alle surreali vasche di evaporazione del litio nel Deserto di Atacama o alle cave di marmo di Carrara o ancora alle opere di ingegneria come le barriere frangiflutti edificate sul 60% delle coste cinesi. A queste si aggiungono le deforestazioni, la distruzione di siti naturali – come la Grande barriera corallina australiana – causa dei cambiamenti del clima e le aree divenute discariche come quella di Dandora, in Kenya.
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