Russia, stop alla Cattedrale di Ekaterinburg

Il controverso progetto che aveva come obbiettivo la costruzione di una Cattedrale a Ekaterinburg è stato bloccato dopo giorni di scontri e manifestazioni.

Ekaterinburg, terza città della Russia per importanza, si trova negli Urali. Da più giorni  la sua popolazione è in fermento per la costruzione di un’imponente Cattedrale. Dopo diverse giornate di scontri e manifestazioni, e in seguito ad un appello alla conciliazione di Vladimir Putin, il sindaco della città ha fatto sapere che avrebbe bloccato il progetto immobiliare. Progetto particolarmente controverso e che simboleggia il potere acquisito dalla Chiesa ortodossa in Russia, la Cattedrale sarebbe dovuta nascere in un parco del centro di Ekaterinburg.

Ma questa costruzione suscita un nerboruto braccio di ferro tra i suoi promotori e i suoi oppositori, che protestano in migliaia dall’inizio della scorsa settimana sul sito del cantiere, un movimento di contestazione di rara ampiezza per una città di provincia russa. In seguito all’ennesima giornata di scontri che si è conclusa con 70 arresti, il Presidente russo ha fatto appello a che ci fosse un atto di conciliazione con i detrattori del progetto, affermando che  “se le persone che vivono laggiù sono contrarie (…) bisogna tenere conto della loro opinione”.

Poche ore dopo, il sindaco di Ekaterinburg, Alexander Vyssokinski, ha annunciato, citato dall’Agenzia di stampa pubblica TASS, che le autorità locali avevano “sospeso i lavori”, precisando che  presto sarebbe stato fatto un sondaggio per determinare il futuro del progetto. “La città farà un’inchiesta (…) non sarà un’inchiesta che coinvolgerà 100, 200, 1000 persone. Sarà una scelta rappresentativa”, ha dichiarato davanti ai manifestanti, che erano ancora diverse centinaia lo scorso 16 Maggio viste le immagini diffuse dai social network.

Spesso interrotto e contestato, Alexander Vyssokinski non ha precisato quale sarebbe stata la formula della consultazione promessa. Durante una conferenza alla quale partecipava a Sotchi, sulle rive del Mar Nero, Vladimir Putin ha proposto di organizzare un sondaggio tra i residenti, in base al quale “la minoranza dovrà obbedire alla maggioranza”. “Ma l’opinione e gli interessi di questa minoranza dovranno essere anch’essi tenuti da conto”, ha precisato. “Una Cattedrale deve unire le persone, e non allontanarle”, ha ancora dichiarato il Capo di Stato, che manifesta puntualmente la sua fede e la sua vicinanza alla Chiesa ortodossa.

Il portavoce del Cremlino, Dimitri Peskov, aveva lo stesso 16 Maggio denunciato le “provocazioni” e le “bugie” che aleggiavano intorno al caso. “E’ probabile che ci siano state delle persone a Ekaterinburg che hanno organizzato manifestazioni illegali e inaccettabili. Per questo sono stati presi dalle forze dell’ordine provvedimenti di ordine pubblico”, ha dichiarato Peskov alla stampa. All’origine delle proteste che hanno riunito fino a 2000 persone ci sono i seguenti provvedimenti: istallazione di una recinzione all’interno di un parco pubblico del centro cittadino. Il sito dovrebbe accogliere entro il 2023 un’imponente Cattedrale ortodossa alta 66 metri, riproduzione di una chiesa distrutta dai sovietici nel 1930.

Mentre le proteste andavano avanti, alcune persone sono state ferite da alcuni scagnozzi durante degli scontri pare provocati da questi ultimi e identificati come soci di una scuola di boxe collegata alla società di uno dei finanziatori della Cattedrale. Avviato nove anni fa, il progetto è sempre stato al centro delle polemiche in questa città industriale dalla forte tradizione liberale: Boris Eltsin vi aveva costruito la sua carriera politica ed è stata fino a poco tempo fa una delle rare città della Russia amministrata da un sindaco in contrasto con il Cremlino.

Andando oltre le questioni religiose e urbanistiche, il conflitto ha ormai assunto una connotazione politica vista la partecipazione dell’opposizione liberale, compreso Alexei Navalny. Unendosi ai manifestanti, questo movimento viene percepito come una nuova rappresentazione delle tensioni dovute alla crescente influenza degli ambienti conservatori e religiosi a discapito dei liberali, sette anni dopo la “preghiera punk” del gruppo dissidente Pussy Riot nella Cattedrale del Cristo Salvatore a Mosca. Nel corso degli ultimi anni, più volte tensioni sono emerse collegate a progetti di costruzione di nuove chiese o di cessione di interi immobili al Patriarcato ortodosso russo, che gode di forte influenza. La Chiesa afferma che nuovi luoghi di culto sono necessari dopo la distruzione di molti di essi durante l’era sovietica.

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