Hysteria (Film, 2011)
Pure in Inghilterra non è facile produrre buon cinema, originale e trasgressivo, fuori dagli schemi e insolito, in una parola originale. Tanya Wexler è una regista psicologa – per la precisione sessuologa – che si lascia affascinare da un soggetto di Jonah Lisa Dyer e fa di tutto per girarci una pellicola, ma il problema sono i molti No di produttori e distributori, che non se la sentono di investire in un progetto troppo alternativo. Un mese di riprese (tra Londra e Lussemburgo) ma sette anni per realizzare il lavoro e metterlo in circolazione. Tutto perché la storia sfata un sacco di luoghi comuni legati al modo di intendere la medicina verso la fine del 1800, tra le cure a base di salassi (con sanguisughe) e la mitologica credenza in frenologia e fisiognomica, per tacere – ed è il tema del film – dell’onnipresente isteria.
Il film racconta le vicissitudini del giovane medico Mortimer (Dancy), accolto nella casa di un vecchio luminare (Pryce) terapeuta dell’isteria e assunto come assistente, in procinto di sposare Emily, la figlia più mite (Jones), ma che alla fine subisce il fascino della sorella ribelle Charlotte (Gyllenhaal). La storia è un pretesto per narrare la povertà e il classismo dell’Inghilterra vittoriana, i primi movimenti socialisti, il femminismo in nuce e i diritti delle donne che cominciano a prendere corpo, mentre la medicina esce dal velo polveroso delle mistificazioni. Regista e sceneggiatrice puntano il dito sulla piaga dell’isteria, malattia inesistente che comprende ogni tipo di manifestazione umorale, dalla malinconia alla depressione, per finire con le semplici insoddisfazioni sessuali della vita quotidiana. Tema piuttosto hard perché tra una cosa e l’altra assistiamo all’invenzione del vibratore – usato per curare l’isteria – grazie allo scaltro Edmund (Everett), amico del giovane medico, che produrrà ricchezza per tutti e servirà ad aiutare i poveri, realizzando il sogno di Charlotte.
Fotografia eccellente, sceneggiatura senza punti morti, ricostruzione perfetta dell’Inghilterra vittoriana, per un film divertente e utile, sotto tutti i punti di vista, per far capire la difficoltà che ha avuto la scienza medica a diventare tale e per approfondire il cambiamento del ruolo della donna nella società. In Italia Hysteria è stato distribuito da BIM ma si è visto poco e male, nonostante una prima uscita al Festival del Cinema di Roma. Recuperatelo in televisione, sui canali satellitari e sul digitale terrestre, mentre in questi giorni è stato passato su RAI 5, programmato (sarebbe stato contento Fellini!) senza interruzioni pubblicitarie.
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Regia: Tanya Wexler. Soggetto e Sceneggiatura: Jonah Lisa Dyer, Stephen Dyer, Howard Gensler. Fotografia: Sean Bobbitt. Montaggio: John Gregory. Scenografia: Sophie Becker. Costumi: Nick Ede. Produzione: Regno Unito, Lussemburgo. Durata: 100’. Genere: Commedia. Interpreti: Hugh Dancy, Maggie Gyllenhaal, Rupert Everett, Jonathan Pryce, Felicity Jones,Ashley Jensen, Sheridan Smith.
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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]