Mater Mediterranea alla Moschea di Roma
L’arte intesa come mezzo per l’integrazione tra i popoli. Questo potrebbe essere il sottotitolo della mostra inaugurata il 13 giugno scorso e che terminerà il 30 dello stesso mese presso la Grande Moschea di Roma. Un’importante rassegna d’arte contemporanea che include più di ottanta opere di pittura, scultura e fotografia del nostro tempo. Gli artisti partecipanti sono talmente numerosi che non basta una pagina per elencarli tutti.
Ecco qualche nome: Annaluce Aglietto, Stefano Alisi, Patrizia Burlando, Andrea Calabrò, Francesco Calia, Maurizio Campitelli, Rosanna Cosci, Roberta D’Annibale, Ibrahim Elshab, Marilena La Mantia, Patrizia Molinari, Veronica Morresi, Giuseppe Panariello, Flaviana Pesce, Domenico Poggi, Flora Rucco, Osvaldo Sabene, Enrico Saggese, Francesco Varlotta, Paolo Viterbini Gianfranco Zazzeroni, Antonio Zenadocchio.
L’evento è curato dall’Associazione Culturale ArtinArte con la collaborazione di Rosario Sprovieri. Come sede è stata scelta la Moschea di Roma perché è apparsa subito il luogo ideale per trasmettere un messaggio di dialogo e di confronto tra i popoli teso alla loro totale integrazione.
La Moschea di Roma, è stata voluta da Re Faysal d’Arabia Saudita, eletto Custode delle Sante Moschee, con la collaborazione tra lo Stato italiano, gli Emirati Arabi, Bangladesh, Egitto, Guinea, Indonesia, Malesia, Marocco, Oman, Pakistan, Senegal e Turchia. La sua realizzazione è stata affidata all’architetto Paolo Portoghesi affiancato da Vittorio Gigliotti e Sami Mousawi. Nel 1995 è stata consacrata e ad oggi è considerata il Centro Islamico più importante d’Europa anche per la presenza di una grande biblioteca, una scuola di lingua araba e di un centro congressi.
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