Bangla (Film, 2019)

Una vera commedia all’italiana scritta e diretta da un italiano (meglio, da un romano!) nato da genitori bangla, residenti da anni nel nostro paese.  Phaim Bhuiyan – giovanissimo ex studente di cinema molto dotato come attore e regista – mette in scena una storia che potrebbe essere vera, scritta insieme alla sua insegnante di sceneggiatura (Vanessa Picciarelli), localizzata a Torpignattara, in un ambiente multiculturale e multietnico.

Phaim (il regista-interprete mantiene il suo vero nome anche nella finzione) è un musulmano di 22 anni, nato in Italia da famiglia bengalese, vive tutte le contraddizioni di Torpignattara, tra spacciatori e ragazzi di strada, non ha ben chiaro cosa fare del suo futuro fino al giorno in cui incontra Asia (Antonelli) e se ne innamora perdutamente. La storia è un pretesto per raccontare la grande voglia di un ragazzo bangla di liberarsi di tutte le pastoie della tradizione e dei retaggi culturali del passato. La sua religione lo vincola a non avere rapporti prematrimoniali e lui finisce in crisi, perché la ragazza italiana è disinibita e ha già avuto relazioni complete. Non solo, la sorella di Phaim sta per sposarsi e sono nozze combinate dalla famiglia, come accade nella tradizione bengalese, mentre i genitori meditano di espatriare a Londra proprio quando la vita del ragazzo potrebbe cambiare. La commedia è un genere che si presta a raccontare i lati problematici della vita, con leggerezza va in profondità e descrive il quotidiano, senza fare sconti a nessuno. Phaim Bhuiyan non vuole fornire soluzioni ma analizzare problemi, che serve sul piatto di una ben oliata sceneggiatura, per lasciare che sia il pubblico a dare la sua risposta.

Interpreti molto bravi e dai grandi tempi comici, soprattutto i due protagonisti, con Carlotta Antonelli – perfetta in un mix di malizia e dolcezza – come controparte di Phaim. Ottima la fotografia di una Roma periferica e degradata, soprattutto i notturni e le lunghe panoramiche, buono il montaggio, in sintonia con la storia (che parla anche di musica) una colonna sonora dotata di ritmi e melodie bengalesi. Si ride molto – in una commedia è fondamentale – ma non si scade mai nella farsa o nella battuta greve, mentre il protagonista fa ironia intelligente e politicamente scorretta sull’uso della parola negro. La sceneggiatura non fa una piega e il pubblico resta coinvolto dal ritmo incessante di un film risolto e così divertente da lasciarsi gustare fino in fondo come un piatto prelibato. Non perdetelo.

. . .

Regia: Phaim Bhuiyan. Soggetto e Sceneggiatura: Phaim Bhuiyan, Vanessa Picciarelli. Musiche: Dario Lanzellotti. Produttori: Domenico Procacci, Annamaria Morelli. Case di Produzione: Fandango, Tim Vision. Distribuzione: Fandango (Italia). Durata: 87’. Genere: Commedia. Interpreti: Phaim Bhuiyan, Carlotta Antonelli, Simone Liberati, Pietro Sermonti, Shaila Mohiuddi, Nasima Akhter, Rishad Noorani.

©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione

[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

Condividi
precedente

Il dramma della Sea Watch

successivo

Dai mini assegni ai mini Bot

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *