La Germania ci riprova
Si è sempre detto che la storia non si ripete. Non è cosi, la storia può ripetersi con delle varianti. Prendiamo, per un attimo, l’esempio della attuale situazione europea. C’e qualcuno che può negare un accostamento con i primi anni del secolo scorso? La folle visione della Germania nazista, tesa a voler conquistare l’intera Europa e piegarla ai propri interessi, non rassomiglia forse all’attuale atteggiamento (mutatis mutandis) della Cancelliera Merkel? Il disastro della Seconda Guerra Mondiale fu anche il risultato della cecità delle democrazie Europee che non capirono subito i veri obiettivi del nazi-fascismo e quando ne presero coscienza fu troppo tardi con le conseguenze disastrose imposte da una feroce guerra che coinvolse il mondo intero provocando lutti e miserie.
Non capisco, quindi, perché anche oggi le Nazioni aderenti all’UE non si rendano conto come l’attuale guerra economica e finanziaria – complice la Cancelliera interessata solo alla leadership del suo Paese – stia provocando una dissoluzione economica e sociale di tutto il Vecchio Continente. Questa folle politica del rigore generalizzato imposto senza politiche di crescita, di rilancio dell’economia, accelera inevitabilmente l’espandersi di movimenti politici anti-europei che, se vincenti, distruggeranno quel sogno europeo dei nostri padri fondatori e getterà tutti nello sprofondo della miseria, minando dal basso gli stessi assetti democratici dei singoli paesi europei con immaginabili disastrose conseguenze.
Lo sforzo quindi degli elettori, in occasione della prossima consultazione per il rinnovo del Parlamento Europeo, dovrà indirizzarsi a fronteggiare questo rischio storico sconfiggendo ogni forma di demagogico populismo. Un populismo illusorio, che di fatto, nella dissoluzione dell’intero Continente, creerebbe vantaggi solo per la Germania, unica nazione a restare in piedi grazie alla sua consolidata economia a danno di tutti gli altri partner. Non a caso Andreotti all’atto della riunificazione tedesca affermò: “amo talmente la Germania che ne preferisco due”.
Da noi in Italia lo sforzo da compiere è di dar corpo ad una autorevole forza politica popolare con una propria identità nel PPE ed in tutto il contesto europeo, capace di promuovere un fronte comune con altri Paesi quali il Portogallo, la Spagna, la Francia, la Grecia e la stessa Inghilterra per un cambio di direzione. Nello stesso tempo questa originale iniziativa servirà anche a contrastare il disegno egemonico dell’attuale PD all’interno del Governo Letta. Non perseguire una strategia del genere, significherebbe commettere gli errori del passato ed essere costretti ad intervenire quando sarà troppo tardi per evitare disastri più gravi di quelli attuali.
La Presidenza Italiana dell’UE può e deve essere l’occasione per imporre una inversione di marcia. Si tratterrà di renderla autorevole e rappresentativa. Scegliere Forza Italia, Lega, Movimento 5 Stelle significherebbe promuovere un suicidio di massa che coinvolgerà tutto e tutti. E perché no, anche gli stessi antieuropeisti, con buona pace di tutti. Dio non voglia!
©Futuro Europa®
[NdR – L’autore dell’articolo è eurodeputato del PPE e vicepresidente della delegazione Popolari per l’Europa al Parlamento europeo]
Un Commento
…le istituzioni della Germania, modello europeista di politica economica,aprono la strada ai provvedimenti di austerity per garantire il rientro di tutti gli Stati nei parametri socio-economici concertati e stabiliti dall’UE nell’ambito dell’UEM….tuttavia in Italia imperversano crisi di legittimità, giochi di potere e di palazzo.