Cronache dai Palazzi
Il governo di Roma lavora per evitare la procedura per deficit eccessivo. “Con Moscovici siamo in contatto continuo”, ha affermato il premier Conte impegnato nel G20 di Osaka, un’ulteriore occasione per parlare della procedura di infrazione confrontandosi con gli altri leader europei. “Vogliamo portare un buon risultato a casa. Lavoreremo con Tria in piena sinergia”, ha assicurato il premier.
“Stiamo adottando provvedimenti che ci portano sostanzialmente in linea, ci sono le basi per evitare la procedura di infrazione”, ha dichiarato a sua volta il ministro dell’Economia Giovanni Tria, aggiungendo: “L’andamento delle finanze pubbliche sta andando meglio di quanto previsto. La trattativa con l’Europa non è più difficile che in passato”. Tria rimarca inoltre un clima più disteso all’interno della maggioranza: “C’è accordo nel governo”.
Per lunedì (domani) è previsto l’assestamento di bilancio, “abbiamo convenuto che fosse meglio così perché c’è una trattativa in corso”, ha spiegato Conte. “Faremo l’assestamento, faremo anche la rendicontazione”. In pratica sul bilancio è bene chiudere dopo aver incontrato tutti gli altri leader. L’approccio appare comunque costruttivo e fiducioso.
La Commissione europea dovrebbe invece pronunciarsi sull’Italia martedì. Il governo di Roma è comunque convinto del proprio operato. Sul piatto ci sono circa 6 miliardi ma l’Ue ne ha chiesti almeno 7-8% per portare il deficit al 2,1%. I 6 miliardi rappresentano comunque un impegno importante data la delicata fase economica e sociale in cui si trova il nostro Paese. Nel documento avanzato da Palazzo Chigi emergono i 2 miliardi di misure di contenimento della spesa pubblica, per i quali è già stato raggiunto un accordo con l’Unione europea lo scorso dicembre, e altre entrate in arrivo ad esempio da un contenzioso con il fisco (1,4 miliardi) e dalla fatturazione elettronica che solo nei primi 4 mesi dell’anno ha registrato un incremento di 1,5 miliardi. A fine anno sono inoltre previsti tagli al deficit anche in virtù dei risparmi del Reddito di cittadinanza e Quota 100, come previsto nell’ultima legge di Bilancio. L’Inps prevede 3 miliardi a fine anno se la dinamica segue l’andamento registrato fino ad ora.
Tuttavia convincere Bruxelles non è un impresa facile, occorre fronteggiare vari dubbi come a proposito delle coperture per attuare la flat tax e per reperire risorse dovendo evitare l’aumento dell’Iva. Una delle criticità rilevate dall’Ue riguarda inoltre la natura “una tantum” di certe misure, come le entrate aggiuntive che deriverebbero dalla lotta all’evasione e gli extra-dividendi. Per di più dopo aver sistemato il bilancio 2018-19 le istituzioni europee chiederanno delle garanzie anche sulla legge di Bilancio del 2020, sollecitando un impegno a proposito di debito pubblico. L’Ue esclude di certo una eventuale manovra espansiva di 40 miliardi annunciata da Roma, senza coperture ben definite. Bruxelles chiede maggiori certezze e non digerisce che si dica che si tratta di spese che saranno coperte grazie agli effetti fiscali della crescita, una crescita che tra l’altro stenta a decollare. Solo per evitare l’aumento dell’Iva servirebbero circa 23,1 miliardi.
“La procedura contro l’Italia si apre o si chiude ma non accettiamo di restare appesi nell’incertezza”, è stato questo il messaggio fondamentale che il premier Conte ha condiviso con il presidente Jean-Claude Juncker, colui che nella pratica dovrà decidere se frenare o incoraggiare la procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia il prossimo 2 luglio. Un eventuale rinvio del giudizio dell’Ue all’autunno non verrebbe interpretato dal governo di Roma come un fallimento bensì come un traguardo ottenuto, in quanto l’Europa concederebbe all’Italia il tempo necessario per ottemperare ad alcune raccomandazioni mettendo a punto e aggiustando ciò che nel bilancio non funziona.
“Se questa procedura dovesse essere evitata significa che porteremo un grande risultato a casa”, ha affermato il premier Conte escludendo qualsiasi tentativo di tirarsi indietro da parte di Palazzo Chigi. “Se poi in autunno la manovra verrà sottoposta al vaglio della Commissione questo è sempre successo”. E comunque, evitando giri di parole, “martedì prossimo si chiude il negoziato. Non posso anticipare nulla, stiamo lavorando su questi fronti”, ha dichiarato il presidente del Consiglio.
A proposito di risultati concreti il decreto crescita – che doveva essere approvato entro il 29 giugno – ha ottenuto il via libera di Palazzo Madama, anche se con una maggioranza alquanto risicata. Sono stati 158 i voti favorevoli, 104 i contrari e 15 gli astenuti. “Segno di un Paese che fa sistema e rilancia l’economia”, ha affermato il premier Conte da Osaka. Diverse le novità sul piano fiscale per le piccole e medie imprese, come il super- ammortamento degli investimenti, e subentra la deducibilità dall’Ires dell’Imu versata sugli immobili aziendali che sarà totale nel 2023 quando anche l’Ires scenderà al 20%. Lo scontrino elettronico sarà obbligatorio anche per gli esercizi commerciali di piccole dimensioni mentre viene prorogato a settembre il versamento delle imposte da parte degli autonomi. Le grandi imprese che hanno più di mille dipendenti potranno licenziare coloro che hanno raggiunto l’età per la pensione di vecchiaia e il minimo contributivo, applicando uno scivolo di 5 anni. Ed inoltre incentivi per le fusioni delle banche del Sud, il sismabonus con uno sconto diretto al posto delle detrazioni fiscali, oltre a vari incentivi per migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni. Previsto anche l’ecoincentivo per moto, motorini, microcar e tricicli, un incentivo valido solo per quest’anno per veicoli elettrici o ibridi nuovi nella misura del 30% del prezzo di acquisto, fino ad un tetto massimo di 3 mila euro. Lega e M5S hanno infine raggiunto un accordo sui debiti del Comune di Roma istituendo un fondo e trasferendo allo Stato parte del debito storico della Capitale (1,4 miliardi di euro). Approvate anche nuove norme per promuovere e difendere il Made in Italy. Per l’autonomia regionale, invece, occorre attende il tavolo tecnico di mercoledì.
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