Chiudiamo i Social
Il luogo è non meglio precisato ma sicuramente nei dintorni della capitale. Lui che filma è un giovane; da come parla si evince che non ha studiato a Oxford ma piuttosto all’università della vita. Da un cancello esce una signora che potrebbe avere tra i 60 e i 70 vestita con un grembiulino coprimiseria come se ne vedono tanti nei paesi. Ha un sacchettino di “monnezza” e lo butta sul ciglio della strada.
E qui avviene il fatto. Si scatenano le Erinni, il diavolo in persona scende – anzi sale – sulla terra per punire la malcapitata. Il giovane insulta la signora e le intima di riprendersi il sacchetto quasi sospettasse contenesse scorie radioattive; lei è nel panico, impaurita anche dai modi; continua a balbettare e da del Lei al ragazzo che invece imperterrito la apostrofa come fosse sua sorella. Insomma una scena pietosa che mi fa chiedere come mai sono diventati tutti sceriffi. E’ giusto che ognuno di noi faccia il suo dovere ma penso che bisogna sempre rimanere civili. Credo anche che se al posto della vecchietta ci fosse stato un omone palestrato il tipo sarebbe stato zitto e mosca. Insomma, come sempre ci vuole un attimo per passare dalla parte del torto. Ma la cosa in sé stessa sarebbe da dimenticare se il giovanotto non avesse postato il filmato sui social.
E allora si sono scatenati gli Elementi e su tutti la violenza verbale che sostituisce il coraggio che è più facile da usare specie se scritta; dagli all’untore, magari passando per il rogo, oppure il più gentile “impara vecchiaccia” e via dicendo. La nostra malcapitata vive un momento di grande notorietà negativa e diventa all’improvviso e suo malgrado la causa di tutti i mali. Più di Virginia, più di tutti. Ma la cosa più bella restano sempre i saggi quelli che gettano l’olio delle fritture nel lavandino però inneggiano alla differenziata e che pontificano: punirne una per punirne tutte.
Credo sia il momento di un disegno di legge per chiudere i social. Tutti, prima del punto di non ritorno.
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