Spider Man Far From Home (Film, 2019)
Sono stato a lungo indeciso sull’opportunità di scrivere un pezzo su questo film tanto pubblicizzato quanto modesto, poi mi son detto che la cascata di recensioni positive imponeva di pubblicare una critica controcorrente. Film e romanzi non degni di visione e di lettura dovrebbero essere lasciati cadere nell’anonimato, non se ne dovrebbe parlare, ma nel caso di un blockbuster o di un best-seller è impossibile che non filtrino notizie positive e inviti al consumo.
Spider Man Far From Home (lontano da casa) di Jon Watts rappresenta il livello più basso toccato dalla Marvel in tema di cinema di supereroi. Inquietante la dedica finale a Stan Lee e Steve Ditko, ridicoli i ringraziamenti rivolti agli artisti che si sono avvicendati nel corso degli anni ai soggetti e ai disegni delle avventure ragnesche. Una chiosa finale che fa sorridere e indignare perché tutta la continuity dal 1962 a oggi viene tradita da un insulso prodotto giovanilistico, una pellicola per adolescenti priva di spessore che racconta una vacanza in Europa di Peter Parker, l’incontro con Nick Fury e la lotta contro il temibile Mysterio.
Degno seguito di Spider Man Homecoming, del quale abbiamo detto a suo tempo tutto il male possibile, la nuova pellicola potrà piacere soltanto agli spettatori che niente sanno delle avventure dell’Uomo Ragno e che non si sono mai avvicinati alle storie pubblicate su The Amazing Spider Man e su Spectacular Spider Man. La profondità letteraria che autori del calibro di Lee, Thomas, Andru, Conway, Michelenie e Romita (per citarne alcuni) hanno conferito a un personaggio ricco di super problemi e di fantasmi personali viene sacrificata sull’altare della pura azione e delle sequenze spettacolari. Non solo, il film è scritto (parola grossa) come una stupida commedia americana, con battute di livello infimo che non fanno ridere nessuno, a parte qualche adolescente in calore.
Vedere una zia May giovanile e pimpante amoreggiare con Harold Hogan – il braccio destro del defunto Tony Stark (Iron Man) – è forse la cosa più fuori luogo del film, ma anche il personaggio di Peter Parker, una Mary Jane del tutto diversa dall’originale e i comprimari completamente nuovi (l’amico Ned su tutti) gridano vendetta. Un film che fa delle sequenze di azione la sua sola arma, girato con grande spreco di capitali tra Stati Uniti ed Europa, con diverse parti italiane, le migliori a Venezia. La sceneggiatura ha lo spessore di un videogioco pure se gli attori sono bravi e avrebbero meritato miglior soggetto. Se siete dei fan di Spider Man, evitatelo. Rischia di farvi perdere il lume della ragione.
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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]