Pensieri di Ferro

“Il debito italiano è critico (…). La Commissione che presiederò monitorerà molto da vicino la situazione in Italia”. Così si è espressa di recente, con piglio teutonico, la neo eletta presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.

A questo punto, temo davvero che la convinzione del governo che non avremmo più avuto problemi di bilancio perché ci saremmo confrontati con una nuova Commissione poco attenta al rigore dei conti, sia naufragata nel mare estivo. Anzi, a ben vedere, ci è andata anche molto bene perché, se davvero le elezioni ci avessero regalato una Commissione a connotazione sovranista, per noi sarebbe stato “un guaio di notte”. Non bisognerebbe mai scordare che l’impostazione sovranista implica la difesa del proprio Paese dalle minacce esterne. E, guarda caso, noi ed il nostro abnorme debito siamo percepiti dai partner europei proprio come una mina vagante.

E temo anche che ad ottobre – quando dovremo scoprire le nostre carte e mostrare con la Legge di bilancio cosa vogliamo inventarci per tenere sotto controllo i nostri conti pur finanziando quota 100, reddito di cittadinanza, flat tax, clausole IVA, salario minimo e ogni altro ben di Dio – rimpiangeremo l’attuale Commissione. In fondo, Moscovici & Co, è vero che ce ne hanno dette di tutti i colori, ma, di fatto, non hanno mai voluto portare la tensione sull’Italia a livelli di guardia. E per far questo, ci hanno concesso ogni flessibilità possibile e immaginabile, hanno fatto finta di credere a nostre previsioni davvero incredibili, hanno accettato come strutturali misure di bilancio palesemente spot.

E allora, infiliamoci il costume e leviamoci pure l’elmetto, ma teniamolo vicino alla sdraia perché dopo le ferie potrebbe servirci di nuovo.

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[NdR – Andrea Ferretti è economista bancario e giornalista economico]

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