Economia digitale, intesa comune al G7

All’indomani della presentazione a Roma del Piano straordinario per il digitale da parte di Confindustria digitale e delle sue proposte per sostenere la digitalizzazione dell’Italia: competenze, pubblica amministrazione, imprese e infrastrutture sono i suoi quattro pilastri, i Paesi UE intervenuti all’ultimo G7 del 17-18 luglio 2019 tenutosi a Chantilly (Francia) hanno raggiunto un’intesa con le Autorità garanti della concorrenza dei diversi Paesi del G7 per quanto riguarda le sfide poste dall’economia digitale per l’analisi della concorrenza.

Il G7 che ha viso protagonisti i ministri delle Finanze e i Governatori delle Banche centrali delle sette maggiori potenze economiche mondiali (Germania, Canada, Stati Uniti, Francia, Italia, Giappone e Regno Unito) non ha prodotto, però, risultati innovativi rispetto al precedente G20 di Fukuoka dello scorso giugno, è stata ribadita la scadenza del 2020, ma non viene sbloccato in modo definitivo e risolutivo nessuno dei progetti in cantiere.

Tra le altre cose è stato ribadito che entro il 2020 dovrà vedere la luce un nuovo sistema di relazioni tributarie internazionali.

Sulla Web tax non i è ancora raggiunto nessun accordo, ma si sono tracciati “binari per negoziati condivisi” per arrivare all’intesa entro il 2020, come si legge nel comunicato di chiusura del G7. Gli Stati Uniti, tradizionalmente contrari alla Web tax non hanno, però, lasciato il tavolo, come loro consuetudine, pur confermando le loro posizioni in disaccordo a quanto affermato dai padroni di casa francesi del G7.

E’ stata, tuttavia, formalizzata una prima bozza di posizione comune (Common Understanding) sulle questioni relative all’economia digitale e ai suoi rapporti con le politiche della concorrenza. La posizione comune è stata il frutto di un lungo e approfondito confronto tra le differenti Autorità della concorrenza del G7, su iniziativa della Presidenza francese del G7 2019 e coordinato dall’Autorità di concorrenza francese.

Da questi negoziati emerge e si delinea la visione delle Autorità antitrust G7 sul ruolo della concorrenza nell’economia digitale per la quale: “i mercati competitivi sono fondamentali per il buon funzionamento dell’economia e molti dei benefici dell’economia digitale sono meglio realizzabili se i mercati digitali si mantengono competitivi; a tal fine una corretta applicazione della legge sulla concorrenza continuerà a svolgere un ruolo importante nel salvaguardare la fiducia nei mercati digitali e assicurare che l’economia digitale continui a produrre dinamismo economico, mercati competitivi, benefici per i consumatori e incentivi all’innovazione”. Il diritto della concorrenza è flessibile e adatto a tutelare la concorrenza anche “nell’era digitale”, richiedendo, tuttavia, anche uno sforzo continuo di aggiornamento da parte delle Autorità della concorrenza.

La posizione comune negoziata mette in rilievo (come si legge in una nota della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea) l’importanza del “ruolo svolto dalle norme in materia di concorrenza per mantenere i mercati digitali competitivi a vantaggio dei consumatori e degli operatori del mercato”.

La garanzia che le leggi e i regolamenti non ostacolino la concorrenza sui mercati digitali e l’accordo a promuovere la cooperazione internazionale e la convergenza nell’applicazione delle norme in materia di concorrenza è stata la richiesta fatta dai rappresentanti dei Paesi convenuti al G7.

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