Fraternità, fondamento e via per la pace
Prime anticipazioni del messaggio di papa Francesco per la 47′ Giornata Mondiale della Pace che si celebrerà domani, giorno di Capodanno 2014: la fraternità universale come base e sentiero della pace. Occorre creare una globalizzazione della fraternità per sconfiggere i mali contemporanei. “Fraternità, fondamento e via per la pace”, questo è il tema della 47esima Giornata, la prima di Papa Francesco che lo ha scelto, afferma una nota del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, per sottolineare l’importanza di superare una “cultura dello scarto” e di promuovere la “cultura dell’incontro”, per camminare verso la realizzazione di un mondo più giusto e pacifico”.”Papa Francesco – commenta il dicastero – all’inizio del suo ministero, con un messaggio che si pone in continuità con quello dei suoi Predecessori, propone a tutti la via della fraternità, per dare un volto più umano al mondo”. “La fraternità – ricorda il testo – è una dote che ogni uomo e donna reca con sé in quanto essere umano, figlio di uno stesso Padre”. Davanti ai molteplici drammi che colpiscono la famiglia dei popoli (povertà, fame, sottosviluppo, conflitti, migrazioni, inquinamenti, disuguaglianza, ingiustizia, criminalità organizzata, fondamentalismi) “la fraternità è fondamento e via per la pace”, afferma il dicastero sottolineando che “la cultura del benessere fa perdere il senso della responsabilità e della relazione fraterna.
Ridistribuire le ricchezze, fermare la tratta e la mercificazione di esseri umani, combattere la corruzione e le mafie che “offendono gravemente Dio”, favorire il disarmo a tutti i livelli. Questi alcuni dei temi toccati da papa Francesco nel messaggio per la 47′ Giornata mondiale della pace – che si celebrerà domani 1 gennaio – e nel discorso tenuto a 17 nuovi ambasciatori presso la Santa Sede.
La situazione economica – Il Pontefice ravvisa “la necessità di politiche che servano ad attenuare una eccessiva sperequazione del reddito” e auspica “politiche efficaci” per assicurare “l’accesso ai ‘capitali’, ai servizi, alle risorse educative, sanitarie, tecnologiche”. “Se da un lato si riscontra una riduzione della povertà assoluta – scrive – dall’altro lato non possiamo non riconoscere una grave crescita della povertà relativa, cioè di diseguaglianze tra persone e gruppi che convivono in una determinata regione o in un determinato contesto storico-culturale”. Nel messaggio, sul tema “Fraternità, fondamento e via per la pace”, papa Francesco cita la “Caritas in veritate” di Benedetto XVI per ricordare come “la mancanza di fraternità tra i popoli e gli uomini sia una causa importante della povertà”. E per “promuovere la fraternità”, e così “sconfiggere la povertà”, secondo papa Francesco c’è un modo “che dev’essere alla base di tutti gli altri”: “è il distacco di chi sceglie di vivere stili di vita sobri ed essenziali, di chi, condividendo le proprie ricchezze, riesce così a sperimentare la comunione fraterna con gli altri”.
“Il succedersi delle crisi economiche – prosegue il Pontefice – deve portare agli opportuni ripensamenti dei modelli di sviluppo economico e a un cambiamento negli stili di vita”. E ancora: “La crisi odierna, pur con il suo grave retaggio per la vita delle persone, può essere anche un’occasione propizia per recuperare le virtù della prudenza, della temperanza, della giustizia e della fortezza”. Bergoglio non manca di sottolineare che “le gravi crisi finanziarie ed economiche contemporanee – che trovano la loro origine nel progressivo allontanamento dell’uomo da Dio e dal prossimo, nella ricerca avida di beni materiali, da un lato, e nel depauperamento delle relazioni interpersonali e comunitarie dall’altro – hanno spinto molti a ricercare la soddisfazione, la felicità e la sicurezza nel consumo e nel guadagno oltre ogni logica di una sana economia”.
La politica – In questa situazione è necessario, continua il Papa, che la politica agisca “in modo trasparente e responsabile” per favorire una “fraternità” che generi “pace sociale”, creando “un equilibrio fra libertà e giustizia, fra responsabilità personale e solidarietà, fra bene dei singoli e bene comune”. “I cittadini devono sentirsi rappresentati dai poteri pubblici nel rispetto della loro libertà. Invece, spesso, tra cittadino e istituzioni, si incuneano interessi di parte che deformano una tale relazione, propiziando la creazione di un clima perenne di conflitto”.
Mafia e corruzione, droga, devastazione dell’ambiente e le varie forme di sfruttamento dei più deboli – Le “organizzazioni criminali”, che si sviluppano insieme alle “forme di corruzione, oggi così capillarmente diffuse, offendono gravemente Dio, nuocciono ai fratelli e danneggiano il creato, tanto più quando hanno connotazioni religiose”. L'”egoismo individuale che contrasta la possibilità delle persone di vivere in libertà e in armonia tra di loro”, scrive il Papa, “si sviluppa socialmente sia nelle molte forme di corruzione, oggi così capillarmente diffuse, sia nella formazione delle organizzazioni criminali, dai piccoli gruppi a quelli organizzati su scala globale, che, logorando in profondità la legalità e la giustizia, colpiscono al cuore la dignità della persona”.
“Penso al dramma lacerante della droga – sottolinea Bergoglio – sulla quale si lucra in spregio a leggi morali e civili; alla devastazione delle risorse naturali e all’inquinamento in atto; alla tragedia dello sfruttamento del lavoro; penso ai traffici illeciti di denaro come alla speculazione finanziaria, che spesso assume caratteri predatori e nocivi per interi sistemi economici e sociali, esponendo alla povertà milioni di uomini e donne; penso alla prostituzione che ogni giorno miete vittime innocenti, soprattutto tra i più giovani rubando loro il futuro; penso all’abominio del traffico di esseri umani, ai reati e agli abusi contro i minori, alla schiavitù che ancora diffonde il suo orrore in tante parti del mondo, alla tragedia spesso inascoltata dei migranti sui quali si specula indegnamente nell’illegalità”.
Carceri – Il messaggio contiene tra l’altro la denuncia delle “condizioni inumane di tante carceri, dove il detenuto è spesso ridotto in uno stato sub-umano e viene violato nella sua dignità di uomo, soffocato anche in ogni volontà ed espressione di riscatto”. L’uomo “si può convertire e non bisogna mai disperare della possibilità di cambiare vita – scrive il Papa – Desidererei che questo fosse un messaggio di fiducia per tutti, anche per coloro che hanno commesso crimini efferati”.
Il disarmo – A quanti “con le armi seminano violenza e morte” Francesco rivolge un “forte appello”: “Riscoprite in colui che oggi considerate solo un nemico da abbattere il vostro fratello e fermate la vostra mano!. Rinunciate alla via delle armi e andate incontro all’altro con il dialogo, il perdono e la riconciliazione”. E poi: “Finché ci sarà una così grande quantità di armamenti in circolazione come quella attuale, si potranno sempre trovare nuovi pretesti per avviare le ostilità”. Per questo il Pontefice fa un appello “in favore della non proliferazione delle armi e del disarmo da parte di tutti, a cominciare dal disarmo nucleare e chimico”.
La tratta di esseri umani – “Un crimine contro l’umanità”, dice il Papa, invitando a “unire le forze per liberare le vittime e per fermare questo crimine sempre più aggressivo”, che minaccia “le singole persone” e “i valori fondanti della società” e anche “la sicurezza e la giustizia internazionali”, l’economia, la famiglia e la società. A questo tema papa Bergoglio dedica tutto il suo discorso rivolto il 12 dicembre ai nuovi ambasciatori.
Nonostante gli egoismi dell’uomo Dio vive nella sua città: in mezzo alle sue gioie, desideri e speranze, come anche nei suoi desideri e speranze – Lo sguardo trascendente della fede che conduce al rispetto e all’amore verso il prossimo ci aiuta a “scegliere” di essere cittadini di una città particolare e a metter in pratica atteggiamenti e comportamenti che “creano cittadinanza”.
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