Commissione europea, i candidati designati
Il processo democratico di formazione della governance europea prevede un iter lungo e a prima vista piuttosto farraginoso, ma volto a garantire l’assoluta trasparenza e democraticità delle istituzioni. La nuova Commissione Europea presieduta da Ursula von der Leyen si insedierà il 1 novembre dopo che i candidati proposti dalla Presidente, uno per ogni stato membro (il Regno Unito si è astenuto in attesa della brexit) e per ogni settore, avranno tutti avuto il via libera dal Parlamento Europeo. I Commissari candidati devono presentare le dichiarazioni dei propri interessi finanziari che vengono quindi vagliate dalla Commissione Affari Legali, in caso di possibili conflitti d’interesse la commissione parlamentare chiede ulteriori informazioni e propone soluzioni per risolvere i problemi. Questo passaggio è un pre-requisito indispensabile per il passaggio successivo, l’audizione di fronte alla commissione responsabile o al corpo parlamentare.
Le domande dei parlamentari sono rivolte a valutare la competenza tecnica, l’impegno europeista, l’indipendenza del candidato commissario, la capacità di gestione del portafoglio assegnatogli. L’audizione consta di una diretta streaming di tre ore, il candidato può tenere un discorso di massimo 15 minuti ed è tenuto a rispondere ad un massimo di 25 domande. Il candidato tiene un ulteriore breve discorso di chiusura e quindi la commissione parlamentare decide se chiedere ulteriori informazioni per iscritto o tramite una nuova audizione. Per ogni candidato viene inviata una relazione alla Conferenza dei Presidenti di Commissione, che ne trae le conclusioni e le riporta alla Conferenza dei Presidenti. A questo punto si decide se continuare le audizioni o passare al voto dell’assemblea plenaria rispetto l’intero collegio dei Commissari presentati dal Presidente.
Può capitare che in seguito a un’audizione un candidato venga ritirato o venga spostato a un altro portafoglio. Ad esempio, nel 2014 Alenka Bratusek, proposta come Commissaria all’energia, ritirò la propria candidatura in seguito alla valutazione negativa delle commissioni sull’energia e sull’ambiente. In questa tornata la bocciatura è toccata alla candidata di Macron, Sylvie Goulard, proposta per la delega all’industria della Difesa e dello Spazio. La Goulard è stata bocciata a larga maggioranza con 89 voti contrari, solo 29 a favore e un astenuto, per una storia di incarichi fittizi che la obbligarono nel 2017 a dimettersi dal governo francese.
L a Commissione proposta dalla Presidente Ursula von der Leyen (Germania) è la seguente: Valdis Dombrovskis (Lettonia): vicepresidente esecutivo con delega all’Economia; Margrethe Vestager (Danimarca): vicepresidente esecutiva al Digitale e commissaria alla Concorrenza; Frans Timmermans (Olanda): vicepresidente esecutivo Green deal europeo; Vera Jourova (Repubblica ceca): vicepresidente con delega ai Valori democratici e trasparenza; Duvravka Suica (Croazia): vicepresidente Democrazia e demografia; Margaritis Schinas (Grecia): vicepresidente e Protezione dello stile di vita europeo; Maros Sefcovic (Slovacchia): vicepresidente e Relazioni internazionali; Johannses Hhn (Austria): commissario al Bilancio; Didier Reynders (Belgio): commissario alla Giustizia; Mariya Gabriel (Bulgaria): commissaria per l’Innovazione e Gioventù; Stella Kyriakides (Cipro): commissario per la Salute; Kadri Simon (Estonia): commissario all’Energia; Jutta Urplainen (Finalndia): commissaria all’International partnership; Sylvie Goulard (Francia): commissaria al Mercato interno e nuova direzione Industria e spazio; László Trócsányi (Ungheria): commissario alla Politica di vicinato e allargamento; Phil Hogan (Irlanda): commissario al Commercio; Paolo Gentiloni (Italia): commissario agli Affari economici; Virginijus Sinkievius (Lituania): commissario ad Ambiente e oceani; Nicolas Schmit (Lussemnburgo): commissario al Lavoro; Helena Dalli (Malta): commissaria per l’Uguaglianza; Janusz Wojciechowski (Polonia): commissario all’Agricoltura; Elisa Ferreira (Portogallo): commissaria per la Coesione e riforme; Rovana Plumb (Romania): commissario ai Trasporti; Janez Lenar (Slovenia): commissario Gestione delle crisi; Ylva Johansson (Svezia): commissario agli Affari interni; Josep Borrell (Spagna): Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza.
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