Pensieri di Ferro
“Avoglia” a chiedere a questa manovra di aver coraggio, di essere espansiva, di rimettere in moto la nostra economia asfittica. Questa manovra , banalmente, coraggio non può averne per 101 motivi:
1 – Non ci sono i soldi. La necessità di disinnescare l’impatto recessivo insito nell’eventuale aumento dell’IVA (23 mld su 30) assorbe quasi tutte le risorse. Poi ci sono le spese indifferibili. Rimangono una manciata di miliardi per dare un segnale espansivo, ma niente di più. Se ciò non bastasse, si possono vedere i punti successivi.
2 – Questa manovra più che avere coraggio ha il compito di farci rientrare a pieno titolo nella compagine europea dopo un periodo di scontri frontali, insulti e improbabili ultimatum.
3 – Questa manovra, più che avere coraggio, deve rasserenare il sentiment dei mercati limitando quel senso di incertezza che ci avvolge e ridando fiducia agli investitori. Solo cosi si possono risparmiare risorse prima sperperate per colpa dello spread e, soprattutto, preparare il terreno per future riforme strutturali. Il gioco (se per caso il Governo regge) non si fa su questa manovrina, ma si fa nei prossimi 3 anni.
4 – Ora, posto che come diceva Don Abbondio, “se il coraggio uno non ce l’ha, non se lo può dare”, forse una cosa si poteva fare: data la limitatezza delle risorse disponibili, si potevano concentrare i pochi denari residui su poche misure mirate al fine di massimizzare l’apporto espansivo della manovra nel suo complesso.
Non bisognerebbe mai scordare il Principio 80/20 di Pareto che ci consiglia vivamente di concentrarci su quel 20% di cause che genera l’80% degli effetti.
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[NdR – Andrea Ferretti è economista bancario e giornalista economico]