L’Euro piace ai cittadini UE
Da fonte UE “più di tre cittadini su quattro ritengono che la moneta unica sia una cosa positiva per l’Unione Europea: è il più forte sostegno mai riscontrato da quando, nel 2002, è stato effettuato il primo sondaggio”.
Gli intervistati hanno risposto ad una serie di domande relative a questioni che vanno dalla percezione che vanno dalla percezione che i cittadini dei Paesi membri hanno riguardo agli aspetti pratici dell’euro, fornendo, anche, una propria valutazione della situazione economica, della politica e delle riforme nel proprio Paese di appartenenza e nell’area dell’Euro, dando, inoltre, una propria opinione e che tipo di aspettative nutrissero riguardo il proprio reddito familiare o i livelli d’inflazione a cui si potrebbe andare incontro. Sono stati circa 17.500 i cittadini intervistati nei 19 Paesi della zona euro, tra il 14 e il 19 ottobre 2019.
I dati di riferimento, di cui stiamo parlando, sono quelli dell’Eurobarometro 2019: nella “zona euro” il 76% degli intervistati ritiene che la moneta unica sia un fatto positivo per la UE. Quello che si sta registrando è l’indice di gradimento più elevato in assoluto da quando, nel 2002, furono introdotte monete e banconote in Euro e si tratta di un consenso superiore di due punti percentuali al livello già elevato che si era registrato lo scorso anno.
È il 65% dei cittadini a ritenere che l’Euro apporti benefici al proprio Paese nella zona euro e anche in questo caso assistiamo al più alto consenso mai registrato. In tutti i 19 Paesi membri l’Euro, come valuta comune, è sostenuto e ritenuto necessario dalla maggioranza dei cittadini.
Al di là dei vantaggi che il suo utilizzo ha apportato al Mercato interno, la “moneta unica” ha dato forza e propellente alla realizzazione di uno “Stato europeo”, promuovendo, con motivazioni di carattere geopolitico oltre che macroeconomico, la necessità e l’indifferibilità di raggiungere e completare l’integrazione degli Stati dell’Unione, portando alla creazione di un’Unione a 360 gradi, in grado di affrontare adeguatamente, arginandole, quando necessario, le pressioni internazionali degli altri Stati mondiali.
Uno Stato europeo, di cui l’Euro ne è il simbolo oltre che moneta unica, che protegge i cittadini dei Paesi membri dell’Unione dai danni reali o possibili di una globalizzazione senza regolamentazioni certe, ma che all’unione monetaria necessita di un completamento a cui si vada ad aggiungere la componente fiscale attraverso un bilancio comune gestito da un Governo europeo che risponda al Parlamento di Strasburgo.
Parlavamo dei vantaggi: possiamo pensare all’eliminazione dei rischi di fluttuazione e all’eliminazione dei costi collegati al cambio monetario tra le differenti monete dei singoli Stati UE, prodotti dall’utilizzo della monete unica, possiamo pensare, ancora, alla maggiore collaborazione e cooperazione economica e monetaria che ha determinato tra gli Stati UE per una moneta unica e un’economia maggiormente stabile ed efficiente, producendo, parallelamente, più posti di lavoro, maggior benessere per i cittadini europei e crescita economica.
A livello geopolitico, inoltre, l’Euro, come moneta unica, ha prodotto e produce vantaggi all’economia globale: una moneta unica rende la zona euro uno spazio attraente per gli altri Paesi sia per stringere nuovi rapporti commerciali che per espandersi economicamente, promuovendo gli investimenti.
In definitiva l’Euro è diventato e sempre più si propone di essere uno strumento essenziale per potenziare il Mercato unico, incrementandone i vantaggi, promuovendo la politica commerciale e indirettamente la cooperazione politica, parte integrante delle strutture economiche, sociali e politiche UE.
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