Il Primo Natale (Film, 2019)

Trama che si racconta in poche battute perché il sale della vicenda sono le trovate comiche, anacronistiche e surreali, di cui il film è un contenitore inesauribile. Il ladro acrobata Salvo (Ficarra) e il sacerdote Valentino (Picone) vengono spediti indietro nel tempo, nell’anno Zero, mentre sta per nascere Gesù. Siamo ai tempi del feroce Erode e della dominazione romana sugli Ebrei, tra equivoci, doppi sensi, menzogne, cambiamenti di prospettiva e imprevedibili storie d’amore.

Un film presentato molto bene durante la campagna pubblicitaria, perché le battute migliori sono contenute nel trailer diffuso in rete. Alcune gag molto riuscite: Ficarra e Picone che spiegano il catechismo al centurione romano, la confusione tra Giuseppe e Maria e un’altra coppia di genitori, la descrizione delle gesta di Gesù quando avrà compiuto trent’anni, la tombola durante la festa imbandita da Erode e la scoperta dei cannoli siciliani. Ficarra & Picone hanno girato di meglio, nonostante tutto Il Primo Natale resta un onesto prodotto d’intrattenimento, che nel nefasto panorama della commedia nazionale non sfigura. Farsa più che commedia, sceneggiata saccheggiando il repertorio delle vecchie parodie interpretate da Totò e da Franco & Ciccio, ispirata a tante vecchie storie ambientate a ritroso nel tempo e a molto cinema di Mattòli, Mastrocinque e Laurenti. In alcuni momenti mi è sembrato di rivedere Satiricosissimo di Mariano Laurenti, per l’escamotage del viaggio nel tempo – che rimanda anche a Non ci resta che piangere – e per la scena del circo con i leoni (in questo caso una tigre). In altri frangenti la mente è andata a Totò d’Arabia, al viaggio nel tempo di Troisi e Benigni, alla serie dei Vanzina A spasso nel tempo, a molti peplum comici degli anni Sessanta, a diverse situazioni interpretate da Franco & Ciccio, coppia per eccellenza del cinema farsesco.

Tempi comici perfetti, Ficarra & Picone sono affiatati come pochi, si scambiano la parte del mamo senza soluzione di continuità, possono contare su una spalla credibile come Popolizio nei panni del terribile Erode e su molti validi comprimari. In ogni caso la pellicola si regge sulle loro interpretazioni, cucita su misura per determinate caratteristiche comiche, proprio come ai tempi di Franco & Ciccio, con il vantaggio che Ficarra & Picone selezionano con cura i film da fare e possono contare su vere produzioni. Ambientazione marocchina straordinaria; ricostruzione e costumi senza imperfezioni; effetti speciali marini e terrestri molto ben fatti; fotografia di Ciprì eccellente; sceneggiatura senza tempi morti. Si ride molto. Per una farsa plautina come questa è un buon risultato.

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Regia: Ficarra & Picone. Fotografia: Daniele Ciprì. Soggetto e Sceneggiatura: Ficarra & Picone, Nicola Guaglianone, Fabrizio Testini. Costumi: Cristina Francioni. Produttore: Attilio De Razza. Casa di Produzione: Tramp Ltd, Sky Cinema (collaborazione), Banca Sella (contributo). Durata: 100’. Genere: Commedia, Fantastico. Interpreti: Salvo Ficarra, Valentino Picone, Mario Popolizio.

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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