Buone Feste e Auguri a noi, al nostro Paese

Visto che questa nota esce il mercoledì, quest’anno giorno di Natale, è giusto dedicarla al rito immemoriale e persistente degli auguri. Auguri di cui nel fondo di noi, davvero fondo, sospettiamo l’inutilità convenzionale, ma che almeno creano un’atmosfera di buoni sentimenti. E facciamo un rapido bilancio dell’anno che sta per chiudersi e, magari, diamo uno sguardo molto prudente a quello che si apre, limitando il tutto al nostro Paese, perché il vasto mondo è di una complessità e varietà che non si prestano a giudizi sintetici. La sola cosa positiva che possiamo dire in via complessiva, e ringraziare il Signore per questo, è che, salvo incendi locali anche gravi, non è scoppiato nessun grande fuoco bellico. Sarà così anche nel 2020?  Auguriamocelo!

Per l’Italia, è stato un anno strano, con una caldissima estate politica, che ha visto aprirsi inopinatamente una crisi che, per fortuna, si è risolta con una certa rapidità e buon senso (ha avuto torto Salvini ad aprirla? Per il momento si direbbe di sì, ma un giudizio si potrà dare più in là, e nulla esclude che alla fine riesca ad avere quello che vuole: nuove elezioni e vittoria autonoma della destra, che anche chi non la ama affatto, non deve però considerare con orrore). Non ci sono stati disastri economici, Conte fa tutto sommato dignitosamente il suo mestiere e spero che gli italiani gliene siano grati. Non è Bismarck, né De Gasperi, ma a questi lumi di luna è il meglio che abbiamo.

Le polemiche, anche le risse, stancano, certo  (ogni volta che Renzi, che stimavo tanto, apre la bocca, mi viene l’itterizia), ma l’importante è che una certa stabilità di governo sia assicurata.  All’italiana, cioè con “traballoni”continui, ma il Paese deve essere governato. Lo sarà anche l’anno prossimo? Le ragioni per dubitarlo sono molte e forti. Speriamo che prevalga il buon senso (magari grazie, inaspettatamente, a Beppe Grillo). Ma vediamo tutti che un po’ di razionalità, che la gente ha il diritto di chiedere alla classe politica dirigente, esige un consistente sforzo quotidiano.

E non dimentichiamo che il 2020  sarà anno bisestile (bisextus funestus). Quindi facciamo gli scongiuri e, sì, ringraziamo Iddio per quello che abbiamo, preghiamolo di guardarci con benevolenza (anche un poco, solamente) non castigando troppo severamente le nostre mancanze. E mille auguri comunque!

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