Italia delle Regioni
Si è tenuta venerdì scorso nel Salone Papale del Sacro Convento la presentazione del Manifesto di Assisi “Un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica”. Erano presenti all’incontro di Assisi il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, il ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli ed il presidente del consiglio nazionale dei comuni italiani Anci, Enzo Bianco.
Il Manifesto, documento contro la crisi climatica, aveva raccolto già prima dell’evento di presentazione di Assisi oltre 1500 adesioni, tra rappresentanti di istituzioni, mondo economico, politico e della cultura, e punta a rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo.
Tra i suoi promotori: il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci, il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, il direttore della rivista San Francesco, padre Enzo Fortunato, il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, l’amministratore delegato Enel, Francesco Starace, e l’amministratore delegato di Novamont, Catia Bastioli.
I Comuni italiani sono in prima linea nella lotta contro i cambiamenti climatici e contro l’inquinamento. Aderiscono con gioia alla Carta di Assisi e saremo protagonisti di tutte quelle azioni che riguarderanno la capacità di intendere meglio l’ambiente e la qualità della vita dei nostri cittadini, nei piccoli come nei grandi comuni indipendentemente dal colore politico degli amministratori locali”. Lo ha sottolineato il presidente del consiglio nazionale Enzo Bianco parlando del Manifesto “Un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica”, illustrato in una conferenza stampa presso la sede nazionale di Anci, con il vicepresidente vicario Roberto Pella, il presidente della Fondazione Symbola Ermete Realacci e Padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi.
“Come associazione e come amministratori locali siamo molto sensibili a questo tema, consapevoli del fatto che il 60% della popolazione mondiale vive nelle città e che un terzo di quella italiana risiede nelle 14 città metropolitane”, ha aggiunto Bianco. “Non è casuale che proprio in contemporanea con la presentazione di questo manifesto il 24 gennaio ad Assisi, a Barcellona davanti l’assemblea di Arlem che raggruppa le regioni che si affacciano sul Mediterraneo, mi farò promotore di un parere sulla blue economy. Quello per un mare pulito è una latro importante impegno che i Comuni intendono assumersi”, ha concluso.
“Abbiamo conseguito migliaia di adesioni, in rappresentanza dell’economia, del sociale ma anche dell’università e del mondo delle professioni. La sfida della crisi climatica che abbiamo davanti – ha evidenziato Ermete Realacci – può essere l’occasione per costruire un’economia più forte e a misura d’uomo. In questa sfida l’Italia è utile se riesce a fare l’Italia, se incrocia cioè l’innovazione, la qualità e la bellezza con la necessità di eliminare le emissioni che determinano mutamenti climatici e distruggono la nostra economia”.
Soddisfatto del riscontro ricevuto finora dal Manifesto, Padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, che si è detto certo di raggiungere le 2mila adesioni in occasione della manifestazione del 24 gennaio. “Partendo dall’insegnamento di San Francesco dobbiamo comprendere che adesso tocca a noi prendere coscienza che la nostra Terra la dobbiamo amare e rispettare di più. La ferita al nostro ambiente – ha ricordato – è frutto del menefreghismo: ora siamo chiamati ad agire e l’appuntamento di Assisi segnerà una tappa decisiva per l’impegno green della nostra storia”. Infine, il vicepresidente vicario Anci Roberto Pella. “Oggi i sindaci possono e devono essere protagonisti, a partire dai piccoli Comuni, e sono sicuro che i risultati arriveranno”. Dal manifesto “potremo dare grande spunto” all’azione in difesa del clima e del nostro territorio, “una missione importante alla quale dobbiamo credere per il bene delle nuove generazioni, dei nostri figli e del mondo intero”, ha concluso il vicepresidente Anci.
Ricordiamo che il Manifesto sottoscritto ad Assisi traccia una via e indica un orizzonte di senso fondamentale per il nostro paese. L’Italia, già all’avanguardia in Europa per economia circolare e sviluppo delle rinnovabili, può trasformare la transizione ecologica in un grande vantaggio competitivo centrato sulla sua vocazione. Quella di essere un paese ricco di biodiversità, di capacità d’innovazione, di beni e servizi di qualità, di ricchezza di senso del vivere. L’alleanza tra leader spirituali, accademici civili e grandi imprese innovatrici non è casuale perché il successo della trasformazione passa attraverso una rivoluzione spirituale, culturale ed industriale che è già avviata e deve arrivare a piena maturazione e compimento.
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