AEA, Atto Europeo sull’Accessibilità

A marzo dello scorso anno il Parlamento Europeo ha approvato la versione finale dell’Atto Europeo sull’Accessibilità (AEA) con 613 voti favorevoli, 26 voti contrari e 36 astensioni. L’Atto Europeo sull’Accessibilità rappresenta una svolta, un accordo storico per assicurare parità di accesso in tutti i settori della vita a circa 80 milioni di persone con disabilità e a più di 150 milioni di persone anziane in Europa. Nella sua Carta dei diritti fondamentali, l’UE ritiene che l’accessibilità per le persone con disabilità costituisca un diritto fondamentale (articoli 21 e 26). In questo settore di competenza condivisa con gli Stati membri, l’Unione europea ha ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Proprio per andare incontro alle aspettative delle persone con disabilità e cercare di risolvere i problemi che ostacolano le loro attività quotidiane, la Commissione europea ha adottato una strategia europea sulla disabilità per il periodo 2010-2020, evidenziando l’accessibilità come una delle sue priorità.

L’Atto stabilisce che molti prodotti e servizi digitali (servizi di comunicazione elettronica, tra cui smartphone, telefoni e servizi Internet, computer, sistemi operativi, tablet, apparecchiature TV, accesso ai servizi di media audiovisivi, terminali di pagamento o terminali self-service per l’acquisto di biglietti per il trasporto passeggeri, sportelli bancomat, servizi bancari, siti di e-commerce e app mobili, e-book ed e-reader) siano più accessibili per le persone con disabilità, ma non renderà l’UE (istituzioni e mercato unico) pienamente compatibile da questo punto di vista.

Dall’accordo sono rimaste escluse molte aree essenziali come il trasporto, l’ambiente edilizio e gli elettrodomestici. La disposizione forse più significativa dell’Atto Europeo sull’accessibilità riguarda la comunità sorda, ove si prescrive l’obbligo per gli Stati membri di rendere il numero di emergenza unico europeo 112 accessibile a tutti. Garantire un 112 accessibile è vitale per la comunità sorda. “Gli Stati membri devono provvedere affinché gli utenti finali con disabilità abbiano accesso ai servizi di emergenza mediante le comunicazioni di emergenza e in modo equivalente a quelli utilizzati dagli altri utenti finali. Le comunicazioni di emergenza effettuate verso il numero unico di emergenza europeo “112” ricevono adeguata risposta, nel modo che più si adatta all’organizzazione nazionale dei sistemi di emergenza, presso lo PSAP più idoneo, utilizzando gli stessi mezzi di comunicazione utilizzati dal richiedente, vale a dire mediante voce sincronizzata e testo (compreso testo in tempo reale), o, qualora sia offerto il video, voce, testo (compreso testo in tempo reale) e video sincronizzati come conversazione globale”. 

L’azione comune europea impedisce agli stati membri di adottare leggi diverse, evitando così la creazione di un quadro frammentato all’interno del mercato europeo. Dal punto di vista delle imprese commercializzare prodotti accessibili renderebbe più invitante la vendita di prodotti e servizi accessibili nell’Unione europea e all’estero incentivando una più ampia scelta e un abbattimento dei costi riducendo la dipendenza delle persone anziane e disabili. Con le nuove norme si incoraggia la competizione tra gli operatori economici e si promuove la libera circolazione di prodotti e servizi accessibili; prevedendo esenzioni per le micro-imprese (meno di 10 impiegati e fatturato inferiore a € 2 milioni), per via della loro grandezza e delle loro limitate risorse. Gli stati membri dovranno redigere delle linee guida alle micro-imprese per facilitare l’attuazione della legislazione.

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