Coronavirus, UE chiede forte cooperazione

Aumentano in Italia, soprattutto nelle Regioni settentrionali, i casi di positività al Coronavirus. Anche se è vero che le Autorità invitano a non cadere in preda al panico e a forme di allarmismo, la gravità della situazione sta aumentando ed è evidente. L’infezione aumenta sia per la sua virulenza che per la sottovalutazione di cui è stato oggetto da parte dei rappresentanti della nostra classe politica. Da fonte OMS il tasso di mortalità non è tra i più bassi tra quelli che definiscono consuetamente le epidemie: in questo caso stiamo circa sul 10%.

A fronte di tutta questa situazione il Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanita, la Presidenza del Consiglio, com’è, ormai, una triste consuetudine in Italia, Paese che difetta di gestione pianificata, programmazione consapevole delle proprie situazioni di rischio e di emergenza hanno stilato un decalogo di comportamenti da seguire per ridurre al minimo la possibilità di contagio:

divieto di entrata e di uscita dai Comuni in cui ci sia almeno un contagiato accertato per il quale non sia possibile risalire con certezza alle cause del suo contagio, Università, scuole, chiese, musei e altri luoghi di aggregazione chiusi nelle Regioni interessate dai contagi, eventi sportivi cancellati, gite scolastiche sospese, sanzioni a chi non dichiara di essere a rischio, con pene fino all’arresto per chi tace sul suo rientro dalla Cina o dall’aver contattato persone colpite.

Sono stati istituiti, anche, due numeri verdi: “800.89.45.45” per la Lombardia e il – “800.46.23.40” per il Veneto per la segnalazione di problemi per cui si richiede il supporto del Servizio Sanitario per sintomatologia ricollegabile al Coronavirus o richiedere informazioni e spiegazioni sui comportamenti corretti da adottare.

Attualmente, in Italia le persone contagiate dal Coronavirus sono più di 220, ma il numero è destinato ad aumentare nelle prossime ore, stando agli ultimi dati disponibili resi noti dal Commissario per l’emergenza, Angelo Borrelli. Le Regioni con il maggior numero di soggetti risultati positivi al contagio: Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Trentino, Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Liguria e nel Lazio i due cinesi ricoverati allo Spallanzani, ormai in via di guarigione, il ricercatore dimesso i giorni scorsi, perché guarito ed è notizia recentissima di due persone di Nettuno, marito e moglie, che, in presenza della sintomatologia, sono state trasferite allo Spallazani per essere sottoposti allo screening di positività al contagio da Coronavirus, ma per i quali si attendono ancora i risultati dei test.

Attualmente le aree di quarantena restano circoscritte, perché considerate focolai del virus, ai Comuni del Lodigiano individuati nell’ordinanza del Ministro della Salute e del Governatore della Lombardia e il Comune di Vò Euganeo, la valutazione di estenderla, nel caso se ne dovesse presentare la necessità, ad altri territori, sarà fatta con il contributo di un Comitato tecnico scientifico e delle Regioni dichiara Borrelli, che comunque, tiene a rimarcare che lo stato di allerta del Sistema sanitario italiano è continuo, anche perché ancora non è stato rintracciato il paziente zero dal quale è partita la diffusione del virus in Italia, che stando all’espandersi dell’epidemia diventa, però, a questo punto un fattore marginale. Ogni previsione può essere smentita e nessuna è totalmente affidabile fanno sapere dalla Protezione civile, l’unica misura certa di contenimento del contagio e precauzionale che sia effettivamente efficace attualmente è la chiusura dei territori delle aree colpite dal contagio come è avvenuto anche in Cina, nella zona dello Wuhan, e nei vari Paesi UE.

Tutto questo abbinato alla “cooperazione e al coordinamento – come ci tiene a porre in evidenza, tra glia altri, il Commissario per la gestione delle crisi Janez Lenarcic – che devono essere il nostro obiettivo principale alla luce della diffusione del Coronavirus in un numero di Paesi sempre maggiore. È il momento di unire le forze – prosegue – per fermare questa epidemia ed è di vitale importanza che tutta la comunità internazionale combatta il Coronavirus con interventi di preparazione e risposta efficaci, senza perdere di vista la solidarietà internazionale”.

Ma l’impegno UE è anche un impegno economico-finanziario: in un primo tempo furono stanziati 10 sono i milioni di euro tramite il Programma quadro di finanziamento e supporto alla ricerca e innovazione europea Horizon 2020 per la ricerca sul Coronavirus e sulle possibili e cure e il vaccino, che sono arrivati oggi a 232 milioni di euro per gli sforzi globali per far fronte all’emergenza da Coronavirus e rafforzare gli sforzi internazionali rivolti a rallentare la diffusione del COVID-19.

Collaborazione su cui torna anche il Ministro della Salute italiano, Speranza: “massima collaborazione internazionale. Coordinamento unico con Regioni… il nostro Servizio Sanitario è all’altezza della situazione e la risposta che stiamo dando è rapida ed efficace, come affermato dalla Commissaria europea, Stella Kyriakides con cui sono in costante collegamento” queste le dichiarazioni di Speranza, uscendo da una riunione della task force nella sede della Protezione Civile, che prosegue: “…ho chiesto a Walter Ricciardi, membro italiano del comitato esecutivo dell’OMS, di coordinare le relazioni dell’Italia con gli organismi sanitari internazionali. Dobbiamo affrontare con metodo coerente e basato sull’evidenza scientifica una sfida che deve vedere unito tutto il Paese”. “Occorre che ci sia un solo centro di coordinamento per la gestione dell’emergenza in cui siano pienamente coinvolte tutte le Regioni e con la guida del nostro coordinamento scientifico. Non servono e non devono essere adottate scelte unilaterali di singoli territori in quanto scarsamente efficaci” conclude il Ministro della Salute.

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