Il passaggio segreto (Film, 2020)
Stefano Simone scrive, sceneggia e dirige la sua idea più riuscita e compiuta, tra suggestioni fantastiche, horror, mistery e cinema d’autore. Il passaggio segreto è un film sulle paure infantili tutto giocato sulla frase: Noi non vediamo le cose come sono… noi vediamo le cose come crediamo che siano. La didascalia apre e chiude il film come a suggellare una storia fantastica intrisa di ricordi del passato, di paure recondite e di ancestrali episodi che si perdono nella notte dell’infanzia.
Un antefatto rapido introduce al mistero, quindi l’incontro al bar tra due amiche d’infanzia, la decisione di ripercorrere un vecchio incubo, di entrare in quel passaggio segreto dove chiunque ci fosse andato da solo non sarebbe più ritornato. Mi fermo con la storia, perché il maggior pregio del racconto è la suspense, la tensione narrativa che conduce lo spettatore verso l’evento finale, in un crescendo narrativo fatto di sguardi e di paure.
Lo stile di Simone si nota sin dalle prime immagini, con la sua fotografia cruda e spettrale, che passa a toni verdastri nei notturni angosciosi, si fa cupa nei momenti decisivi della storia, ma sa diventare descrittiva e poetica tra panoramiche di campagne e colline pugliesi. Il montaggio è perfetto, privo di tempi morti, così come i dialoghi (spesso teatrali) dei protagonisti sono ben orchestrati tra campi e controcampi. Luca Auriemma compone un’ottima colonna sonora che sottolinea i momenti di tensione e accompagna le paure dei protagonisti, soprattutto la prova finale, decisiva, alle prese con il passaggio segreto. Brave le due attrici protagoniste (Fariello e La Torre), ispirate e coinvolte nella recitazione, che nelle sequenze di maggior tensione riescono a trasmettere una sensazione di palpabile paura nello spettatore. Niente male i comprimari.
Stefano Simone si dimostra buon direttore di attori, oltre che autore dotato di ottima tecnica professionale, capace di inventarsi un film senza budget partendo da una piccola (ma valida) idea di fondo. Ottima la scelta del finale sospeso – che non rivelo – nel quale lo spettatore può leggere ciò che vuole, tenendo ben presente che noi vediamo le cose come crediamo che siano, come recita la didascalia che accompagna la visione del film. Presto su Amazon Prime.
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Regia, Soggetto, Sceneggiatura, Fotografia, Montaggio, Missaggio Audio: Stefano Simone. Musiche: Luca Auriemma. Case di Produzione: Indiemovie, Bee Creative (collaborazione). Grafica: Annarita Calvano. Fotografo di Scena: Tony Wild. Fonico: Marika D’Errico. Segretaria di Edizione: Arianna Dell’Arti. Consulenza Tecnica: Marco Di Gerlando, Vincenzo Totaro. Genere: Fantastico. Durata: 42’. Interpreti: Rosa Fariello, Natalie La Torre, Adriano Santoro, Ciro Salvemini, Sara Grilli, Luisa Starace, Paolo Savastano.
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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]