Cronache dai Palazzi

Al bando le fake news. “Non bisogna cedere al panico. Le autorità italiane stanno attuando delle misure che sono in linea con la strategia di contenimento a livello globale. Per farlo hanno dovuto prendere decisioni risolute ma corrette”. L’ho ha dichiarato Hans Kluge, il direttore per l’Europa dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) in riferimento all’epidemia dovuta al Coronavirus. “Ad oggi ci sono 80.980 casi di Covid- 19 in 33 Paesi, 13 dei quali nella Regione europea. Oltre il 95% dei casi è in Cina, solo il 3% al di fuori”, ha spiegato Hans Kluge in conferenza stampa dopo il vertice al ministero della Salute. “Quattro soggetti su cinque affetti da Coronavirus hanno sintomi lievi e si riprendono, mentre il tasso di mortalità è del 2%, in soggetti soprattutto sopra i 65 anni con altre patologie”, ha aggiunto Kluge.

Sul tema del Coronavirus il premier Giuseppe Conte si è confrontato con il presidente francese Macron. Le discriminazioni degli italiani in Europa e la chiusura a loro manifestata all’estero “non sono situazioni accettabili”, ha sottolineato il presidente del Consiglio a Napoli dove si è tenuto il vertice Italia-Francia.

Il vertice della pace diplomatica, “del rilancio della cooperazione fra i due Paesi”, come lo ha definito Macron, di un’intesa strategica per quanto riguarda il settore dei migranti, la cooperazione industriale e scientifica, ed è stato anche il vertice per allentare le tensioni a proposito del Coronavirus. “Le frontiere restano aperte”, è stato il messaggio dei due leader, sarebbe “un danno economico irreversibile e non praticabile”, ha ammonito Conte. Macron ha a sua volta sottolineato che si tratta di “un’emergenza che riguarda tutti e che merita una risposta europea, a cominciare da una maggiore flessibilità sui conti”. In sostanza per il presidente francese “la situazione può essere gestita solo con cooperazione europea e internazionale”.

Nella dichiarazione finale del vertice, che si è concluso con la cena offerta dal presidente Mattarella a Palazzo Reale, Conte e Macron hanno messo nero su bianco ciò che si deve fare: “Condividere le informazioni relative ai viaggiatori di ritorno o diretti nella aree a rischio e le conoscenze scientifiche e le informazioni sulle misure di contrasto adottate”.

Il vertice tra Francia e Italia nella città partenopea ha rappresentato anche l’occasione per riavviare il progetto del Trattato del Quirinale, per rafforzare la cooperazione bilaterale in diversi settori. Per quanto riguarda la Tav, ad esempio, Macron si è definito “lieto che il progetto sia stato ripreso con un’attenzione al clima”. Il bilancio europeo, invece, per entrambi i Paesi dovrebbe essere più ambizioso. Firmati infine tre accordi nei settori della Difesa (Naval Group e Fincantieri), dell’economia (Cdp e Bpi France) e della cultura (Università). Con la nazione francese è stata infine “condivisa” l’urgenza di “una gestione strutturale e non più emergenziale dei flussi” dei migranti. “L’Italia ha sempre chiesto un approccio a più livelli che comprenda uno sforzo europeo dal primo momento”, ha sottolineato il premier Conte.

“Tutti i pazienti dello Spallanzani sono guariti”, ha dichiarato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio a proposito del Covid- 19. “I dati reali e la verità sono più importanti di qualsiasi ricostruzione approssimativa. L’Italia è un Paese affidabile”, ha sottolineato Di Maio.

La Farnesina ha sua volta diffuso “il primo report giornaliero affinché le nostre ambasciate e i nostri consolati possano trasmettere in tutto il mondo informazioni corrette e trasparenti sul reale impatto del Coronavirus in Italia”. Il primo obiettivo è combattere le fake news “che possono influenzare le decisioni delle autorità sanitarie dei nostri partner rispetto ai programmi di viaggio e lavoro dei loro cittadini”. “La vita in Italia deve continuare”, ha ribadito il premier. “Le misure concordate sono molto rigorose ma sono misure anche flessibili rispetto all’evoluzione del virus, dunque dopo una settimana le vedremo”, ha spiegato Giuseppe Conte.

A proposito di misure il commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni, assicura che “nel patto di Stabilità sono previste clausole di flessibilità legate a circostanze eccezionali. E certamente il contagio provocato dal Coronavirus in alcune zone del Nord del Paese rientra in questo tipo di circostanze”. “Riapriremo i musei, la cultura è vita”, ha affermato il ministro della Cultura Franceschini, mentre il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, auspica un aiuto a Milano definendolo “un buon investimento”.

Anche il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha sottolineato la necessità di evitare danni irreparabili per il sistema economico italiano. Più che il contagio del Coronavirus il presidente di Viale dell’Astronomia sembra preoccupato per una certa mancanza di coordinazione. Le risposte dovrebbero essere unitarie, non è certo il momento per avanzare delle polemiche politiche. “Questo non è il momento in cui una comunità nazionale si rinfaccia le sconfitte: è il momento di compattarsi nell’interesse generale e di denunciare i mali del Paese”, afferma Boccia intervistato dal Corriere. Per quanto riguarda il settore industriale, associazioni di imprese e dei grandi sindacati, “ci siamo uniti tutti, come rare volte in passato, perché la situazione è delicata. Credo sia un segno di rispetto verso le istituzioni”, ha affermato Boccia sottolineando, inoltre, che il danno più pesante è provocato dal “non saper fare sistema”. È un male “non valutare gli effetti collaterali per l’economia e la società di alcune scelte che facciamo e i danni che subisce l’immagine dell’Italia nel mondo. L’export e il turismo hanno pesanti contraccolpi”, ha spiegato Boccia.

In pratica per Viale dell’Astronomia “sono stati sottovalutati gli effetti di certe reazioni. Nel Paese e all’estero si è data la percezione di una situazione molto più grave di quanto non sia. Al contrario dare l’immagine – e lavorare alla sostanza – di un Paese che ha un problema sul Coronavirus,sì, ma lo governa e non lo subisce”.

In definitiva sarebbe necessaria “una linea comune di tendenza alla normalizzazione”, nello stato attuale occorre evitare che l’Italia sia trattata “tutta” come “zona rossa” ad alto rischio. “Il mondo isola l’Italia”, ha affermato Boccia e “c’è un potenziale effetto recessivo su tutto il Paese”. Più che un piano di emergenza è quindi necessario “un piano straordinario che compensi l’arretramento che verrà”. Prenotazioni turistiche che decrescono, ordini dell’export che flettono. Secondo Confindustria, per l’economia “bisogna lavorare al più presto alla dotazione infrastrutturale del Paese con regole ipersemplificate che permettano di attivare subito e a ritmo sostenuto le risorse di bilancio già stanziate”.

Moratoria sui contributi e con le banche per le imprese della zona rossa che risultano le più colpite ma il presidente degli industriali coglie l’occasione per dire che “va allargato in tutta Italia il Fondo di garanzia per le imprese alle microattività, turistiche e non solo, che stanno subendo gli effetti più gravi”. Inoltre, aggiunge Boccia, “serve un programma di inclusione dei giovani nelle imprese e nell’amministrazione, con un ricorso deciso alla decontribuzione”.

L’arresto dell’economia con evidenti e inevitabili effetti sui conti pubblici ha contribuito a creare un clima di allarme anche all’estero con conseguenze immediate ad esempio sulle prenotazioni del settore turistico ed effetti più planetari per quanto riguarda i mercati finanziari. Chiusura in profondo rosso per le borse europee (e non solo) in queste giornate difficili. Disinnescare l’allarmismo è quindi di primaria importanza.

“Dopo i primi giorni di emergenza, è ora importante valutare con equilibrio la situazione per procedere a una rapida normalizzazione, consentendo di riavviare tutte le attività bloccate”, narra un comunicato congiunto di Abi, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confindustria, Legacoop, Rete Imprese Italia, Cgil, Cisl, Uil. Tutto ciò per evitare “di diffondere un’immagine e una percezione, soprattutto nei confronti dei partner internazionali, che rischia di danneggiare durevolmente il nostro made in Italy e il turismo”.

Paradossalmente potrebbe essere “il momento per costruire un grande piano di rilancio degli investimenti nel Paese che contempli misure forti e straordinarie per riportare il lavoro e la nostra economia su un percorso di crescita”.

La “Piattaforma imprese” azionata da Cassa Depositi e Prestiti rappresenta il primo strumento per sostenere l’accesso al credito delle imprese in una fase congiunturale non facile, erogando a favore di piccole e medie imprese e di società Mid-cap fino a 1 miliardo di euro a tassi agevolati.

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