Le icone di Elliot Erwitt
Torna a Roma Elliott Erwitt con una personale dal titolo Icons. La retrospettiva, dedicata ad uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea, è allestita presso il WeGil, l’hub culturale della Regione Lazio che la promuove e la organizza tramite LAZIOcrea.
Inaugurata il 21 febbraio scorso ed aperta fino al 17 maggio, la mostra propone settanta splendidi scatti relativi ad istanti fondamentali del nostro Novecento nonché a celebrità del calibro di Che Guevara, Marlene Dietrich e Marilyn Monroe.
Elliott Erwitt, che compirà 92 anni nel luglio prossimo, è nato a Parigi da una famiglia di emigrati russi. I primi anni della sua vita li trascorrerà a Milano, in seguito, a 10 anni, si trasferisce in Francia con la famiglia e da qui negli Stati Uniti. Nel 1939 sbarca a New York e, due anni dopo, a Los Angeles.
È proprio a New York che conosce Robert Capa. Sarà proprio Capra a proporgli di unirsi a Magnum Photos in qualità di membro fino a diventarne presidente nel 1968 per tre mandati. Oggi Erwitt è riconosciuto come uno dei più grandi fotografi di tutti i tempi.
Anche grazie alle foto di Erwitt, momenti quali l’incontro tra Nixon e Kruscev, l’immagine di Jackie Kennedy durante il funerale del marito, l’incontro di pugilato tra Muhammad Alì e Joe Frazier, il fidanzamento di Grace Kelly con il principe Ranieri di Monaco, fanno ormai parte dell’immaginario collettivo.
Oltre al suo interesse per l’attualità, l’esposizione evidenzia sia la vena ironica di Erwitt, con gli scatti dedicati ai cani ad esempio, sia quella romantica con il celeberrimo California Kiss. Completano la mostra alcune immagini della sua vita privata e la collezione di autoritratti. Nella sezione documentale, numerose testimonianze del lavoro di Erwitt con i giornali e le pubblicazioni originali su cui sono apparse per la prima volta gli scatti dell’artista. Il catalogo è curato da SudEst57.
©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione